domenica 5 maggio 2013

Il Cristo delle scuole. Presentazione a San Paolo fuori le Mura


Due interventi autorevoli per definire il senso della riflessione teologica svolto da Pierfrancesco De Feo, autore del libro Il Cristo delle scuole – Il dibattito cristologico nella prima metà del XII secolo, Città Nuova, Roma 2012. Il primo di S. E. Mons. Enrico dal Covolo, Vescovo e Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense; il secondo di d. Mauro Gagliardi, docente di Cristologia e Soteriologia all'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
La presentazione a Roma del libro del giovane monaco salernitano avviato sul cammino di san Benedetto, teologo e ricercatore universitario, è stata realizzata la sera del 2 maggio 2013 nella Sala Barbo adiacente il chiostro della Basilica di San Paolo fuori le Mura. Nell'atmosfera spirituale del luogo e nella dimensione scolastica della folta adunanza serotina, quasi a rendere tangibile l'esperienza di una della collationes medievali cui si ispira la collana editoriale del libro.
La motivazione della collana è proposta sul portale dell'Università di Salerno tra le iniziative ideate dal prof. Giulio D'onofrio ed espressione del Dottorato di Ricerca in Filosofia, Scienze e Cultura dell’età tardo-antica, medievale e umanistica:

Con il nome Collationes si designavano nel Medioevo lezioni o conferenze che maestri e baccellieri tenevano dinanzi a un pubblico eterogeneo, composto anche da non specialisti, al di fuori degli impegni didattici e per lo più in orario serale, in luoghi e contesti universitari o anche in centri di studio e di cultura esterni alle istituzioni scolastiche. Questa collana accoglie studi sulla storia del pensiero di età tardo-antica, medievale e rinascimentale (secc. II-XVI).

Sono giunto alla conferenza con padre Ruben, collega di studi di archivistica come l'Autore del libro in presentazione. Erano presenti molte persone, religiosi e laici interessati agli studi di teologia e filosofia. Gli interventi dei relatori sono stati moderati dall'Abate Edmund Power osb ed intervallati con canti gregoriani eseguiti da un coro monastico. L'accoglienza è stata curata dall'associazione culturale Comites Sancti Pauli, sorta all'ombra e nell'amicizia del monastero benedettino. Non è mancata la pubblicizzazione della collana con la distribuzione del testo caldeggiata dal curatore prof. D'onofrio e dall'editrice Città Nuova. Ospite d'onore è stato S. Em. James Michael Harvey cardinale-arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le mura.

La presentazione del libro si è avvalsa principalmente dei contributi teologici dei due relatori che hanno definito il quadro storico-culturale e l'orientamento argomentativo in cui si è mosso il discorso dell'Autore.
Mons. dal Covolo ha tracciato le linee storiche della teologia da Origene (III secolo) alla prima metà del XII secolo, epoca del dibattito cristologico considerato dal De Feo. La “svolta origeniana” fondata sull'intimo rapporto tra esegesi e teologia si ritrova all'origine del pensiero teologico dei Padri. Scrittura e Teologia divengono strumenti per superare le crisi e le controversie dottrinarie dei secoli IV-VII ed animano il pensiero e la spiritualità di Agostino e di Gregorio Magno. La simbiosi tra dottrina teologica e lectio divina sta alla base della teologia monastica che con San Bernardo, vissuto tra XI e XII secolo, si divarica dalla teologia razionale, che è fortemente legata alla riflessione filosofica, per esprimersi invece come pensiero mistico e contemplativo che è fortemente legato alla fede e alla rivelazione divina.
La chiave di lettura offerta dalla relazione di d. Gagliardi è stata quella della “teologia gratuita”, nel senso di ricerca squisitamente sapienziale realizzata dall'Autore nel dipanare le questioni del dibattito cristologico verificatosi nella prima metà del XII secolo: una teologia che caratterizza un saggio che affronta un intreccio di argomenti e di posizioni teoriche che attengono la dogmatica, la cristologia e la soteriologia.

Oggettivamente, dal punto di vista contenutistico, l'opera di De Feo si pone come rilievo di argomentazioni che riguardano la riflessione dogmatica circa le caratteristiche ontologiche, natura e persona, del Verbo incarnato; e riguardano l'indagine soteriologica circa la natura e gli effetti della redenzione operata da Cristo. Ciò avviene attraverso la considerazione del dibattito cristologico che si evince dalla lettura degli scritti di cinque teologi della prima metà del XII secolo: Anselmo d'Aosta, Ruperto di Deutz, Ugo di San Vittore, Pietro Abelardo e Gilberto Porreta. In Anselmo le caratteristiche soteriologiche sono ontologicamente presenti nella persona di Cristo Uomo-Dio; per Ruperto il progetto d'amore di Dio si incarna nella storia con la vittoria del Verbo sul peccato; per Ugo, il cui pensiero viene messo a confronto con quello di Abelardo, diviene fondamentale l'assunzione della natura umana nell'amore di Dio; con la lettura del Porreta, che ripensa in Cristo il rapporto tra l'Amore di Dio e l'Uomo, l'Autore propone un punto di equilibrio tra le tematiche cristologiche e soteriologiche.
La serata, ricca di stimoli conoscitivi e spirituali, si è chiusa, dopo il dialogo diretto ed informale con l'Autore, nella suggestiva aurea silenziosa del chiostro benedettino.




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