giovedì 9 maggio 2013

Dalla croce al martirio. 2° seminario di studi sulla figura di san Sossio


Ripetita iuvant. La presentazione e l'analisi dell'iconografia di san Sossio, nei secoli della storia dell'arte dal '400 all'800, hanno assunto una espressione accademica essendo state affidate alle relazioni di docenti delle Università di Salerno e di Napoli svolte al seminario del 7 Maggio 2013 nella sala consiliare del palazzo comunale di Frattamaggiore. Acquisizioni particolari e trattazioni attese sulla tematica non si sono però completamente identificate con il sapere e l'acquisizione della ricerca nuova. I relatori hanno piuttosto operato una rivisitazione, una carrellata che ha riattraversato e riproposto con una certa sistematicità l'analisi storico-artistica di opere rappresentative della figura del santo martire patrono di Frattamaggiore, per altro ampiamente celebrata da qualche decennio con numerose opere apologetiche e agiografiche e con dettagliate mostre iconografiche prodotte nello stesso humus culturale in cui ha agito l'Arcipretura frattese che ha generato e promosso la valorizzazione museale e la conoscenza del patrimonio religioso e storico-artistico della Basilica Pontificia di San Sossio.

Interessanti sono stati i rilievi svolti dai docenti per le opere da loro considerate. Per il XV-XVI secolo Donato Salvatore ha considerato il polittico quattrocentesco del monastero dei Santi Sossio e Severino che si conserva al Museo di Capodimonte, i Corali miniati dello stesso secolo e dello stesso monastero conservati a Montecassino, la tavola cinquecentesca del Lama che si conserva nella Basilica frattese, e qualche altra opera. Per il '600 e il '700 Mario Alberto Pavone ha operato una lunga carrellata tra numerosi dipinti ed artisti che hanno rappresentato il martirio alla Solfatara di San Gennaro e degli altri santi campani, facendo riferimenti anche ad opere di Solimena e di De Mura presenti nella chiesa frattese. Almerinda Di Benedetto ha trattato soprattutto le opere ottocentesche di Altamura Maldarelli e D'Agostino presenti a Frattamaggiore nel Cappellone dei Santi Sossio e Severino.
Non vi sono stati riferimenti alla tradizione storiografica frattese e alla ricerca iconografica degli Autori locali che hanno scritto opere numerose nell'ambito degli studi storici e religiosi locali e che la gran parte degli argomenti accademicamente trattati hanno ampiamente anticipato ed approfondito.

Il 2° seminario di Studi su san Sossio rientra tra le iniziative previste a livello locale per celebrare durante l'Anno della fede (2013), indetto da Benedetto XVI, il 17° centenario dell'Editto di Costantino (313) che consentì ai Cristiani di professare liberamente la propria fede e di superare la fase delle persecuzioni. Il vescovo Spinillo, ordinario della sede di Aversa, ha colto l'occasione per esprimere la 'novità' di un atteggiamento devozionale verso i Santi patroni martiri che può scaturire da questa celebrazione anniversaria. Egli ha svolto un parallelo con il periodo post-costantiniano che vide l'opera della misericordia e della carità dei Cristiani affermarsi nelle relazioni sociali della civiltà romana e che portò l'imperatore Giuliano l'Apostata a riaccusare i Cristiani come causa della debolezza dell'Impero. Quell'imperatore per sottrarre l'iniziativa caritatevole ed assistenziale ai Cristiani propugnò un diretto intervento etico dello Stato. Il ricordo delle persecuzioni e dei martiri prima del 313 è sempre stato legato ad una religiosità popolare caratterizzata da esaltazioni devozionalistiche dell'esempio dei santi; un cristianesimo che si confronta consapevolmente con le strutture civili per attuare le forme contemporanee della carità può essere un esito indotto oggi da una nuova riflessione sull'esempio dei Martiri e dalla stessa celebrazione del 17° centenario dell'Editto di Tolleranza.

Bibliografia:
Biblioteca Storica e Agiografica Frattese
(Istituto di Studi Atellani, Pro Loco 'F. Durante', Basilica Pontificia San Sossio)



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