lunedì 23 febbraio 2015

La Carità nella Chiesa tema dell'incontro del cardinale Sarah con la Diocesi di Aversa

L'annuncio dell'incontro, programmato tra le principali iniziative formative dell'anno pastorale dedicato all'Educarsi alla Carità, è stato dato direttamente dal Vescovo Angelo Spinillo con una lettera indirizzata alla Diocesi di Aversa e scaricabile dal portale diocesano in rete.
L'incontro si è realizzato la sera del 19 Febbraio 2015 nella Cattedrale gremita di fedeli e di rappresentanti delle varie realtà parrocchiali e pastorali della Diocesi.
Dopo la preghiera dei Vespri, l'incontro è stato introdotto dal Vescovo Spinillo che ha illustrato il significato dell'incontro formativo con il Cardinale, Prefetto della Congregazione del Culto Divino, ed ha esplicitato l'importanza della tematica del Servizio della Carità nella Chiesa inteso come espressione della condivisione, con le persone che sono in difficoltà, ispirata all'esempio di Cristo che ha condiviso con i credenti la sua dignità di Figlio. In questo senso egli ha riproposto il concetto guida già espresso nella sua lettera alla Diocesi:

siamo nel pieno dell’anno pastorale che ci vede impegnati ad educare e a formare la nostra vita di credenti nella virtù della carità. L’obiettivo cui miriamo è, come sapete, l’imparare a modellare i nostri pensieri e le nostre scelte, le nostre volontà e tutto il nostro vivere guardando alla carità di Gesù Cristo nostro Signore.

L'intervento del Cardinale Sarah si è sviluppato in un lungo e chiaro percorso discorsivo che è partito dalla considerazione della Carità tra le Virtù teologali del Catechismo tradizionale (Fede Speranza e Carità), ed è proseguito con una profonda riflessione teologica e pastorale che, utilizzando appropriati riferimenti alla Sacra Scrittura e al Magistero Pontificio e Conciliare, ha rappresentato della Carità le molteplici dimensioni spirituali, dogmatiche, ecclesiali, antropologiche.
Essa è stata vista nella sua origine divina, come dono di Dio all'uomo, come comandamento nuovo di Gesù Cristo e come rivelazione della sua stessa missione di salvezza dell'uomo.
Insieme con l'Annuncio della Parola e con la Celebrazione dei Sacramenti, la Carità è stata vista, nella prospettiva della teologia dogmatica, come uno dei compiti fondamentali identificativi della stessa natura della Chiesa (Martyrìa, leitourgìa , Diakonìa).
E' stata quindi vista nel rapporto con la Fede e con la Verità, ed identificata come annuncio e testimonianza immediata del Vangelo, dello spezzare il pane della Parola per offrirlo alla povertà più grande che è la mancanza di Dio.
Ho potuto riprendere e registrare con il mezzo fotografico qualche immagine ed alcuni brani del discorso del Cardinale che, trascritti al men peggio, propongo alla lettura.

Questo anno la vostra comunità diocesana, in linea con le indicazioni della CEI (Educare alla vita buona del Vangelo), conclude il percorso pastorale sulle virtù teologali con l'anno pastorale dedicato alla virtù teologale della Carità. Mi sembra opportuno di fare un breve accenno al significato del termine 'Carità' come virtù teologale. La carità è il dono più grande che Dio abbia dato all'uomo, per sua promessa e nostra speranza […]
Le virtù teologali, come ci insegna il Catechismo, si riferiscono direttamente a Dio e predispongono i Cristiani a vivere in relazione con la Santissima Trinità... caratterizzano l'agire morale del cristiano. La Carità vissuta come virtù ci spinge nel nostro agire a divenire segni della santità. Attraverso la virtù della Carità siamo portati ad amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi. Gesù ci ha presentato la carità come il comandamento nuovo: vi do un comandamento nuovo, che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato. E' proprio questo amore che Gesù è venuto a indicarci con la sua vita. Esso sta ad indicare il dono totale dell'amore con il quale dobbiamo amarci, fino a dare la vita. Questo è l'esempio che Cristo ci ha dato: è morto in croce per noi. La Carità vera cala da questo dono totale. La Carità è una testimonianza di gratuità, senza calcoli economici, offerta dai credenti in Dio di fronte a coloro che sono lontani dalla fede.
Per aiutarvi in questo percorso pastorale di Educarci alla Carità tenterò di presentarvi alcune riflessioni teologiche sul servizio della Carità nella Chiesa, in modo particolare a partire dalla Enciclica programmatica di Papa Benedetto XVI Deus Caritas est […]
Nell'attuale contesto sociale e culturale Vivere la carità porta a vivere il cristianesimo come elemento propulsore ed indispensabile per la conduzione di una buona società e di un vero sviluppo umano integrale. Il vero sviluppo integrale dell'uomo riguarda la totalità della persona in ogni sua dimensione. Senza un rapporto con Dio attraverso Gesù Cristo, senza la prospettiva di una vita eterna il progresso umano in questo mondo è privo di credibilità […]
La Società odierna vive infatti con la crisi economica internazionale situazioni che portano la Chiesa ad affrontare importanti sfide dai risvolti antropologici, etici, spirituali e culturali.
L'indifferenza religiosa, la secolarizzazione, l'ateismo, e nuove ideologie alimentano una vita vissuta come se Dio non esistesse [...]
Tutti quanti involontariamente respiriamo a pieni polmoni dottrine che sono contrarie all'uomo e che hanno effetti di demolizione e di distruzione soprattutto sulla persona umana, sulla sua vita, sulla sua sulla famiglia, sul lavoro, sui rapporti interpersonali.
Ciò che lo distrugge nel suo intimo è la confusione e lo squilibrio interiore, la schiavitù del denaro, lo scontro tra verità e libertà, la pretesa di fare a meno di Dio, lo sfruttamento a fini commerciali. Non abbiamo più il tempo di vivere, di adorare […]
Educare al servizio di Carità (enciclica Deus Caritas est): contemplazione dell'amore di Dio Uno e Trino, che si è incarnato in Gesù Cristo, sottolineando così l'origine teologica decisamente trinitaria di ogni carità e di ogni attività caritativa. Testimoniare la Carità, rivelare il disegno del Padre, il volto dell'Amore che ha inviato il Figlio unigenito nel mondo, per redimere l'uomo morendo sulla croce e inviando l'unzione dello Spirito Santo nel cuore di chi crede.
L'intima natura della Chiesa si esprime in un triplice compito: Annuncio della Parola di Dio, Celebrazione dei Sacramenti, Servizio della Carità [...]
La Chiesa è stata segnata fin dagli inizi dell'Ascolto della Parola di Dio, della Celebrazione dei Sacramenti, della Carità vissuta. Queste caratteristiche non sono solamente la descrizione fenomenologica delle realtà cristiane, ma il modo concreto in cui la Chiesa esercita se stessa, in cui si realizza e cresce. Nella Dogmatica queste dimensioni ecclesiali sono state determinate appunto come martyria, leturghia, e diaconia. Così la carità si accompagna per ristretta logica all'evangelizzazione e alla liturgia. Insieme esse realizzano la Chiesa […]
Come possiamo dire che la carità vissuta partecipa della sacralità della Chiesa: essa rimanda al mistero più grande. Non possiamo capire la missione della Chiesa senza rapportarla alla missione di Gesù Cristo, suo fondatore. Come ci insegna ampiamente il Concilio, il senso della Chiesa è quello di portare la luce di Cristo al mondo (LG 1) […]
L'origine della Carità è divina (Deus Caritas est). Dio è amore. E' Dio che ci dice che cosa è la carità, anzi nel suo Figlio ci ha mostrato la Carità che nel linguaggio biblico significa non solo amare, ma amare pienamente fino a dare la propria vita, fino a perdersi, fino a morire a se stessi per l'altro. Questa rivelazione del senso profondo dell'amore è talmente nuova che il concetto che il NT utilizza per esprimerlo prima non era presente. Come sapete agape, tradotto in latino carità, si incontra solo nel nuovo testamento, era sconosciuto nella cultura greca.
La specificità del discorso cristiano induce a soffermarmi ora su un punto molto caro al magistero di papa Benedetto XVI sul rapporto naturale tra Vangelo e Carità […] Il Santo Padre ribadisce che la massima opera di Carità è proprio l'evangelizzazione, ossia il servizio della Parola. Non vi è azione più caritatevole verso il popolo dello spezzare il pane della parola di Dio (Caritas in Veritate) […]
La fede diventa opera d'amore. Anche la nuova evangelizzazione passa per l'esperienza personale di Cristo. Da una parte una vita fondata solamente sulla presunta fede corre il rischio di naufragare in un banale sentimentalismo, che riduce il rapporto con Dio ad una mera consolazione del cuore. Da un'altra parte una carità che non si inginocchia davanti a Dio, che non tiene presente la sorgente da cui scaturisce ogni azione di bene rischia di essere ridotta a mera filantropia.
Gesù ed il suo amore compassionevole ed operante per l'uomo diviene riferimento e modello della carità ecclesiale. Non si può servire l'uomo senza l'ansia di dargli tutto ciò di cui ha bisogno, senza conoscere che nel fondo di se stesso l'uomo ha fame e sete di quella felicità che gli viene dal sentirsi amato e voluto da Dio.

La povertà più grande è la mancanza di Dio, è l'assenza di Dio. Finchè noi non porteremo Gesù agli uomini, avremo fatto per loro sempre troppo poco.    


mercoledì 4 febbraio 2015

Il volto della Repubblica

Sergio Mattarella, 12° Presidente della Repubblica Italiana, nel giorno del giuramento (3 Febbraio 2015) ha rivolto il suo messaggio al Parlamento. Ha realizzato il suo percorso discorsivo delineando e dettagliando i tratti e le dimensioni della vita della Nazione. Ha descritto la situazione dei rapporti civili, etico-sociali, economici e politici, in relazione ai Principi della Costituzione, all'Ordinamento e ai Diritti e ai Doveri in essa contemplati. Ha rimarcato la prospettiva delle speranze degli Italiani e delle giovani generazioni; ed ha evidenziato i valori della libertà e della democrazia nel contesto europeo ed internazionale.
Il Presidente Mattarella ha espresso i concetti inerenti il suo ruolo di garante della Costituzione con parole ed immagini semplici ed efficaci, come quelle dell'arbitro imparziale e dei giocatori corretti. Particolarmente significativa è stata la parte conclusiva del suo discorso dedicata alla 'scultura' del volto della Repubblica.
Tratta dal Messaggio riportato sul Portale della Presidenza della Repubblica, la leggiamo di seguito.


Onorevoli Parlamentari, Signori Delegati,


Per la nostra gente, il volto della Repubblica è quello che si presenta nella vita di tutti i giorni: l' ospedale, il municipio, la scuola, il tribunale, il museo.

Mi auguro che negli uffici pubblici e nelle istituzioni possano riflettersi, con fiducia, i volti degli italiani:
il volto spensierato dei bambini, quello curioso dei ragazzi.

i volti preoccupati degli anziani soli e in difficoltà il volto di chi soffre, dei malati, e delle loro famiglie, che portano sulle spalle carichi pesanti.

Il volto dei giovani che cercano lavoro e quello di chi il lavoro lo ha perduto.

Il volto di chi ha dovuto chiudere l'impresa a causa della congiuntura economica e quello di chi continua a investire nonostante la crisi.

Il volto di chi dona con generosità il proprio tempo agli altri.

Il volto di chi non si arrende alla sopraffazione, di chi lotta contro le ingiustizie e quello di chi cerca una via di riscatto.

Storie di donne e di uomini, di piccoli e di anziani, con differenti convinzioni politiche, culturali e religiose.

Questi volti e queste storie raccontano di un popolo che vogliamo sempre più libero, sicuro e solidale. Un popolo che si senta davvero comunità e che cammini con una nuova speranza verso un futuro di serenità e di pace.



Viva la Repubblica, viva l'Italia!