martedì 22 maggio 2012

DEVOZIONI MARIANE DI MAGGIO


La tradizione cristiana ha collocato nel mese di Maggio le devozioni più popolari e la riflessione spirituale più partecipata del culto di Maria. In vero la Madre di Dio è ampiamente celebrata nel corso dell'anno e varie pratiche sono realizzate per onorarla esaltarla e pregarla. E' a Maggio, però, che si pone la  devozione maggiore: un appuntamento ormai secolare, che appare talvolta nostalgico e sentimentale ma sempre pieno di significati. Personalmente rammemoro con letizia i momenti della devozione giovanile vissuta nei pomeriggi di maggio in preghiera nella cripta della Madonna delle Grazie di Taranto, dinanzi all’altare che una suora ornava di fiori. Il 'Maggio a Maria' rivendica certamente un posto d'onore nella spiritualità e nella pienezza della vita ecclesiale di cui Maria è un simbolo.
 Quando il cielo delle elevazioni a Maria era già stato raggiunto con gli inni liturgici, con le orazioni ritmiche, con la teologia e con l'arte, nelle comunità antiche, nelle chiese orientali, nei monasteri medievali e nelle liturgie pontificali; nel XIV secolo fu il domenicano Enrico Susone ad istituire la prima devozione mariana maggese dopo la diffusione del rosario voluta da San Domenico. Si trattava di portare omaggi floreali nel primo giorno di Maggio agli altari della Vergine per esaltarne la regalità celeste. Nello stesso secolo a Mantova si celebrò Maria nelle domeniche di Maggio.
Nella Roma del XVII secolo i Gesuiti furono autori dei MESI MARIANI: libretti contenenti esempi, preghiere e fioretti. Questi libretti nelle successive formulazioni settecentesche ed ottocentesche ebbero una presentazione giornaliera con l’opera di P. Alfonso Muzzarelli e con la lezione del canonico napoletano Francesco Di Domenico divennero DISCORSI SACRI. La pratica solenne del maggio mariano fu istituita nel 1784 dai Camillini nella Chiesa della Madonnina a Ferrara.
Le apparizioni della Vergine hanno dato ancora più importanza a queste devozioni. Ed oggi, con il culto in chiesa, si accompagnano pure le infiorate alle edicole votive e l'allestimento di altarini domestici dove viene posta una statua itinerante della Vergine.
Un particolare impulso alla devozione mariana in tempi recenti è stato dato dal beato Giovanni Paolo II, che durante il suo pontificato ha arricchito la recita del Rosario antico con la meditazione dei Misteri della Luce.
Ad Aversa particolare importanza devozionale riveste l'esistenza in Cattedrale di un modello della Casa di Loreto voluta nel '600 dal Vescovo Carlo I Carafa. Nel '700, il Vescovo Nicolò Spinelli, rivolgendosi ad un peccatore, mitigava gli eccessi devozionali nel suo CATECHISMO: 
"Se con questa divozione intende continuare nel peccato più francamente; non è divoto della Madonna, ma nemico: Se intende venire a penitenza, e si sforza di farlo; piace molto alla Vergine, la quale gode d'esser rifugio ed Avvocata di tali peccatori".