lunedì 15 aprile 2013

Conversazioni e preghiere della comunità di San Rocco nello spirito pasquale


Don Armando Broccoletti è parroco solerte nello svolgimento del suo ministero nella comunità di San Rocco di Frattamaggiore. La Liturgia, la Carità ed il Pellegrinaggio sono ambiti preferenziali del suo lavoro pastorale che nei tempi forti si integrano con opportunità ulteriori che riguardano la ricerca teologica e la riflessione spirituale. In questo senso egli ha promosso tre incontri durante la Settimana Santa (Lunedì, Martedì e Mercoledì) per consentire alla comunità parrocchiale di riflettere sulla propria spiritualità, su Gesù e sui significati del Triduo Pasquale (Passione, Morte e Risurrezione). Ha poi promosso anche altri tre incontri di approfondimento su Gesù e l'Eucaristia nella II Settimana dopo Pasqua, in concomitanza con i giorni dedicati alla celebrazione delle Quarantore (Giovedì, Venerdì e Sabato).
In ambedue le serie degli incontri sono stato designato per guidare la riflessione del secondo giorno, avendo la possibilità di operare sviluppi ed agganci tematici con gli argomenti discussi negli altri giorni.
La riflessione della Settimana Santa si è articolata con le conversazioni su tre Costituzioni Conciliari: la Dei Verbum letta in chiave teologica e biblica da don Salvatore Capasso, la Gaudium et Spes letta in chiave antropologica da me, e la Lumen Gentium letta in chiave ecclesiologica da don Giorgio Del Prete Iorio.
Le tre conversazioni, orientate sulla specificità dei contenuti essenziali dei documenti del Concilio, sono state ricche di stimoli conoscitivi e di approfondimenti ed hanno suscitato molto interesse e partecipazione. Un tratto d'unione tra gli argomenti trattati è stato il concetto di preghiera/dialogo che ha consentito di integrare i concetti di sintesi delle tre Costituzioni, di collegare l'opera di Gesù (opus Christi), espressione dell'incarnazione del Figlio (DV), con l'opera di Dio (opus Dei), espressione precipua nella regola monastica benedettina della preghiera intesa come irrinunciabile dialogo con Dio, e con il dialogo tra le culture dell'uomo (GS) e all'interno della comunità dei credenti (LG).
La riflessione delle Quarantore si è articolata nelle omelie serotine sul tema eucaristico affidate a don Giuseppe Menditto (Gesù nella Sacra Scrittura), a me (Gesù nella devozione), e a don Vincenzo Vitale (Gesù nella Liturgia).
Le tre omelie, incentrate sulla Presenza Eucaristica del Signore, hanno assunto anch'esse una certa continuità tematica che ha coinvolto l'interesse e la partecipazione attenta della comunità. Il taglio pastorale arricchito di riferimenti alle letture del giorno ha caratterizzato l'omelia della prima serata.
La seconda omelia ha operato una carrellata che è partita dall'origine nel IV secolo della devozione delle Quarantore (computo del tempo trascorso dalla morte di Gesù alla sua risurrezione operato al tempo di sant'Agostino) e continuata con la presentazione della mistica medievale e moderna e della devozione di Santi e Pontefici nella Storia della Chiesa (Giovanni, Paolo, Girolamo, Francesco, Bonaventura, Tommaso, Ignazio, Alfonso, etc.; Giovanni Paolo II e Benedetto XVI).
La terza omelia ha infine riguardato il mistero dell'Eucaristia considerato nelle dimensioni della liturgia e della celebrazione comunitaria.

Di seguito presento i brani scelti per presentare nella seconda omelia il valore spirituale perenne della devozione a Gesù.

San Giovanni
Gv 6, 48 - Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo.

Gv 19, 25 - Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

San Paolo
Gal 2, 20 - Non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me.

San Girolamo
Ignorare la Scritture significa ignorare Cristo
Adempio al mio dovere, ubbidendo al comando di Cristo: «Scrutate le Scritture» (Gv 5, 39), e: «Cercate e troverete» (Mt 7, 7), per non sentirmi dire come ai Giudei: «Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture, né la potenza di Dio» (Mt 22, 29). Se, infatti, al dire dell'apostolo Paolo, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio, colui che non conosce le Scritture, non conosce la potenza di Dio, né la sua sapienza. Ignorare le Scritture significa ignorare Cristo.

Sant'Agostino
Commento a Giovanni – La samaritana
Vuoi vedere com’è forte il Figlio di Dio? Tutto fu fatto per mezzo di lui, e niente fu fatto senza di lui; e tutto senza fatica. Chi, dunque, è più forte di lui che ha fatto tutte le cose senza fatica? Vuoi vedere ora la sua debolezza? Il Verbo si è fatto carne e abitò fra noi (Gv 1, 1-3.14). La forza di Cristo ti ha creato, la debolezza di Cristo ti ha ricreato. La forza di Cristo ha chiamato all’esistenza ciò che non era, la debolezza di Cristo ha impedito che si perdesse ciò che esisteva. Con la sua forza ci ha creati, con la sua debolezza è venuto a cercarci.

San Francesco
Ti adoriamo, Signore Gesù Cristo, anche in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

San Bonaventura
Trafiggi, o dolcissimo Signore Gesù, la parte più intima dell'anima mia con la soavissima e salutare ferita dell'amor tuo, con vera, pura, santissima, apostolica carità, affinché continuamente languisca e si strugga l'anima mia per l'amore e il desiderio di te solo. Te brami, e venga meno presso i tuoi tabernacoli, e sospiri di essere sciolta (dai lacci dei corpo) e di essere con te. Fa' che l'anima mia abbia fame di te, pane degli Angeli, ristoro delle anime sante, pane nostro quotidiano, pane soprannaturale che hai ogni dolcezza ed ogni sapore e procuri la gioia più soave. Di te, che gli Angeli desiderano di contemplare incessantemente, abbia fame e si sazi il cuor mio, e della dolcezza dei tuo sapore sia riempita la parte più intima dell'anima mia: abbia ella sempre sete di te, fonte di vita, fonte di saggezza e di scienza, sorgente dell'eterna luce, torrente di delizie, dovizia della casa di Dio.

San Tommaso
A Gesù Cristo crocifisso
Liberami, Signore Gesù Cristo, con la forza ardente del tuo soave amore, dai vincoli che mi legano alle cose di quaggiù. Possa così io morire per amore del tuo amore, come tu, per amore del mio amore, ti sei degnato di morire sulla croce.

Da San Tommaso a Sant'Ignazio di Loyola
Anima di Cristo, santificami,
Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami,
acqua del costato di Cristo, lavami.
Passione di Cristo, fortificami.
Oh buon Gesù, esaudiscimi.
Nelle tue piaghe, nascondimi.
Non permettere che io sia separato da Te.
Dal nemico difendimi.
Nell'ora della mia morte chiamami,
e comandami di venire a Te,
Perché con i tuoi Santi ti lodi,
nei secoli dei secoli. Amen.

Sant’Alfonso Maria de Liguori

Signor mio Gesù Cristo, che per l'amore che porti agli uomini, Te ne stai notte e giorno in questo Sacramento tutto pieno di pietà e di amore, aspettando, chiamando ed accogliendo tutti coloro che vengono a visitarti, io Ti credo presente nel Sacramento dell'Altare. Ti adoro nell'abisso del mio niente, e Ti ringrazio di quante grazie mi hai fatte; specialmente di avermi donato Te stesso in questo Sacramento, e di avermi data per Avvocata la tua Santissima Madre Maria e di avermi chiamato a visitarti in questa chiesa. Io saluto oggi il tuo amantissimo Cuore ed intendo salutarlo per tre fini: primo, in ringraziamento di questo gran dono; secondo, per compensarti di tutte le ingiurie, che hai ricevuto da tutti i tuoi nemici in questo Sacramento: terzo, intendo con questa visita adorarti in tutti i luoghi della terra, dove Tu sacramentato te ne stai meno riverito e più abbandonato. Gesù mio, io ti amo con tutto il cuore. Mi pento di aver per il passato tante volte disgustata la tua Bontà infinita. Propongo con la tua grazia di non offenderti più per l'avvenire: ed al presente, miserabile qual sono, io mi consacro tutto a Te: ti dono e rinunzio tutta la mia volontà, gli affetti, i desideri e tutte le cose mie. Da oggi in avanti fai di me e delle mie cose tutto quello che ti piace. Solo ti chiedo e voglio il tuo santo amore, la perseveranza finale e l'adempimento perfetto della tua volontà. Ti raccomando le anime del Purgatorio, specialmente le più devote del Santissimo Sacramento e di Maria Santissima. Ti raccomando ancora tutti i poveri peccatori. Unisco infine, Salvator mio caro, tutti gli affetti miei cogli affetti del tuo amorosissimo Cuore e così uniti li offro al tuo Eterno Padre, e lo prego in nome tuo, che per tuo amore li accetti e li esaudisca. Così sia.


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