venerdì 6 novembre 2020

RISVOLTI DI RELIGIOSITA' PER GIGI PROIETTI


Frattamaggiore - Oratorio San Filippo Neri- Effige maiolicata
 

Da circa un decennio è funzionante nel quartiere di Chiazzanova di Frattamaggiore l’Oratorio parrocchiale di San Filippo Neri. Un antico palazzo rurale con piano nobile che è stato trasformato in una struttura complessa con ampie sale, salotti, ballatoi e cappella, dislocati su due piani; che circondano a modo di gallerie di teatro il grande cortile a platea, che funge da luogo di aggregazione per assemblee numerose che partecipano a celebrazioni religiose e ad eventi di comunicazione.

Campeggia sulla pedana della corte una notevole rappresentazione artistica moderna: una grande effige maiolicata di San Filippo Neri con i suoi ragazzi disegnati sullo sfondo della campagna romana.

Lo mission dell’Oratorio ed il significato della rappresentazione furono specificati dal parroco fondatore, ora emerito, don Nicola Giallaurito:

All’ombra dell’Oratorio, i giovani, ma anche gli adulti, troveranno il gusto dello stare insieme uscendo dall’anonimato, condivideranno esperienze, scopriranno di avere difficoltà e problemi comuni, troveranno risposte adeguate ai tanti “perché” dell’esistenza. L’Oratorio vincerà la sfida che la società odierna lancia a voi giovani, spesso confusi e disorientati, se saprà diventare palestra di idee, finestra aperta sul mondo, luogo di riflessione e di conoscenza, in un clima di sana e non vuota allegria, tipico del modello primitivo di Oratorio voluto dal nostro Patrono e Protettore della gioventù: San Filippo Neri.

Nella effige posta sul muro dell’Oratorio frattese il volto di San Filippo è rappresentato dalle sembianze di Gigi Proietti, che all’epoca della inaugurazione aveva interpretato con intensità e bravura il ruolo del santo nella fiction televisiva Preferisco il Paradiso. L’ispirazione alla fiction, alla sua ambientazione e ai suoi personaggi, fu allora palese dal momento che l’artista volle sottolineare anche con la parola Paradiso… lo scenario disegnato nella effige.

Si trattò sicuramente di un omaggio a ciò che apparve subito al parroco don Nicola come un tratto importante della personalità dell’attore: un sentimento non ostentato della religiosità umile e nobile.

Alla dipartita di Gigi Proietti, defunto ottantenne il due novembre scorso, Il suo ricordo è stato onorato a tutti i livelli civili, professionali, artistici con gli omaggi particolari che l’intera città di Roma, le istituzioni, ed il mondo della cultura e della comunicazioni hanno voluto porgergli.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha voluto ricordare come:

intellettuale lucido e appassionato, sempre attento e sensibile alle istanze delle fasce più deboli e al rinnovamento della società.

Tra l’altro, su Vatican News è stata pubblicato l’audio di una intervista a Proietti che narra la sua esperienza, anche religiosa, di interprete di San Filippo Neri.

La celebrazione esequiale si è tenuta nella Basilica di Santa Maria in Montesanto (Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo), dopo che il corteo si era portato dal Campidoglio a Villa Borghese (al Globe Theatre) per la commemorazione fatta da Virginia Raggi sindaco di Roma, da Walter Veltroni e dagli attori suoi allievi.

Da don Walter Insero, Rettore della Chiesa degli Artisti e amico personale di Gigi Proietti, si sono avute parole importanti sulla religiosità dell’attore:

"Gigi era un uomo mite, paziente, colto, raffinato, un uomo pacifico, per nulla vendicativo… ha messo a frutto la sua intelligenza dopo aver fatto un teatro d'avanguardia, a favore di una spettacolarità più popolare, ha voluto essere un artista popolare, sempre con uno sguardo leggero e affettuoso. Una scelta rischiosa. Ma si rivedeva nella fragilità degli uomini, ne sapeva sorridere, esaltandola […] Era fiero della messa in latino affascinato dal sacro e da Dio, dal senso del mistico. Da piccolo aveva fatto il chierichetto e della sua Tosca amava profondamente il Te Deum e sul suo palcoscenico si ripeteva la profondità poetica della liturgia".

Il Rettore ha ricordato la devozione di Proietti per Padre Pio e:

il grande e profondo l'affetto nei confronti di Papa Francesco, la sua scelta di prediligere i poveri, gli ultimi […] Non sopportava le bestemmie. Lo inorridivano. Aiutava i poveri e spesso trascorreva il Natale, accanto alla moglie, con i carcerati di Rebibbia e di Regina Coeli. Fino all'ultimo con i suoi collaboratori pensava di poter continuare a lavorare -ha concluso- faceva progetti soprattutto per aiutare tante famiglie in questo momento di pandemia.

In rete si sicorda la sua preghiera come attore:

Signore preservami dai contenuti, salvami dal significato, fulminami all’istante qualora fossi preso dalla tentazione del messaggio.

E si ricorda anche il suo concetto espresso nella Lectio per il titolo di Professore emerito Honoris causa all’Università di Tor Vergata:

La comicità è un grande mistero. Si sa solo che fa ridere.

Ugo Pagliai alla celebrazione esequiale lo ha commossamente accompagnato con la Preghiera dell’Artista, che evoca nei concetti il pensiero del Magistero della Chiesa:

O Signore della bellezza, Onnipotente Creatore di ogni cosa,

Tu che hai plasmato le creature imprimendo in loro l’impronta mirabile della tua gloria, Tu che hai illuminato l’intimo di ogni uomo con la luce del tuo volto, volgi su noi lo sguardo e abbi pietà di noi, della nostra debolezza, della nostra povertà, volgi i tuoi occhi sul nostro lavoro, sulle nostre fatiche di ogni giorno,guardaci, siamo gli artisti, i tuoi artisti. Siamo pittori, scultori, musicisti, attori, poeti, danzatori, siamo i tuoi piccoli che amano vivere sulle ali della poesia per poterti stare più vicino, e per aiutare i fratelli a guardare più in alto nel tuo cielo e più in profondità, nel loro cuore. Perdonaci se siamo fragili e incostanti, ma siano uomini, donaci la tua forza, quella che scopriamo nella tua Parola, quella che sentiamo nella tua grazia, quella che riceviamo dalla tua Eucaristia, da quel pane spezzato che è comunione, fraternità e gioia. Ti preghiamo per noi, per tutti gli artisti, per il mondo distratto, fa’ che possiamo aiutare tutti gli uomini a scoprire qualcosa di Te, attraverso la nostra arte. La nostra vita sia un canto di lode alla tua bellezza e le nostre opere i raggi luminosi che illuminano le strade degli uomini. Donaci il tuo perdono e la tua benevolenza, donaci il tuo Spirito di sapienza e di bellezza, ispiraci con il tuo amore e la tua grazia, e donaci ali stupende affinché con l’arte ci innalziamo fino a te. Te lo chiediamo per Gesù Cristo, Signore e fratello nostro. Amen


Trailer del film Preferisco il Paradiso

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