La
comunità parrocchiale di San Rocco di Frattamaggiore ha sempre
manifestato nella sua storia, ormai secolare, una vitalità di
iniziativa e di testimonianza ecclesiale esemplare ed attrattiva per
la chiesa e la popolazione locale. La fede popolare si è sempre
positivamente incrociata con la guida e le attività pastorali che
hanno trovato nei parroci e nelle figure sacerdotali operanti in
parrocchia riferimenti sicuri, zelanti ed onorati. La storia della
Parrocchia è ricca di luoghi idenditari, di spunti formativi e di
preziosa documentazione.
La
figura di mons. Giuseppe Ratto, che ha guidato la Parrocchia per 36
anni dal 1963 al 1999, si
orna particolarmente di queste caratteristiche della comunità
parrocchiale di San Rocco, e si esprime inoltre nella singolarità di
una ricerca teologica instancabile, sempre interessata allo studio
della Storia della Chiesa, e nella silenziosa ed efficace animazione
della Carità parrocchiale.
Opero
una breve presentazione in occasione della celebrazione eucaristica
presieduta dal Vescovo di Aversa, Mons. Angelo Spinillo, che si tiene
il 14 settembre 2018 per il decennale della dipartita di don Ratto
nella Basilica Pontificia di San Sossio. Utilizzo in primo luogo le
parole del Parroco Ratto pronunciate la Vigilia di Natale del 1991
durante l’omelia in memoria del sacerdote don Pasqualino Costanzo.
In secondo luogo propongo alcuni spunti della storia parrocchiale di
San Rocco ricavati da: P. Saviano, Il culto di San Rocco a
Frattamaggiore, Roma 2010. In terzo luogo propongo la lettura del
testo da me preparato per la pagina diocesana di Avvenire riguardante
il saluto del Parroco Ratto e l’accoglienza del nuovo Parroco don
Armando Broccoletti.
Le
parole di Mons. Giuseppe Ratto per don Pasqualino Costanzo:
Dalla
storia parrocchiale di San Rocco
LA
CHIESA DI SAN ROCCO
Fu
fondata a recupero dell'antica funzione religiosa e devozionale
dell’eremo di San Rocco connesso alla cappella medievale di Santa
Giuliana, patrona di Fratta, situata alle propaggini campagnole
del paese, sul percorso dell'antico acquedotto che da Arcopinto
giungeva ad Atella.
Essa
recuperò anche la tradizione della Congrega plateare dell'Arco che
nel '700 aveva formata la Congrega di San Rocco come suo ramo
giovanile.
Alla
sua fondazione è intimamente connessa l'opera e la religiosità del
Cav. Ignazio Muti, priore della Congrega di San Rocco, il quale con
l'obolo popolare riuscì a far costruire la splendida chiesa che oggi
si ammira. Alla sua storia è legata anche la cura delle anime dei
funari di Piazza Miseno.
La
prima pietra fu posta nel 1899, l‟edificazione fu completata nel
1912; la comunità del quartiere già fruiva delle celebrazioni
liturgiche essenziali, quando fu istituita la parrocchia nel 1919. Il
tempio eretto con l’obolo popolare, appassionatamente raccolto per
decenni da Ignazio Muti, fu affidato al parroco Nicola Capasso, un
sacerdote preparato ed entusiasta. Don Nicola, che divenne poi
Rettore del Seminario di Aversa e Vescovo di Acerra, utilizzando
tutti i mezzi che allora metteva a disposizione la metodologia
pastorale più moderna (stampa, proiezioni, catechesi, attività
associative, viaggi, contatti nazionali e internazionali), trasformò
la chiesa di San Rocco in un santuario frequentatissimo e in un
centro di attività vocazionale.
Con
quei fondamenti anche la comunità parrocchiale, nel corso del
tempo e degli eventi, con i diversi pastori, con le vocazioni, i
ministeri e le attività legate alle emergenze delle varie epoche
fino ad oggi, ha vissuto una storia ricca di significati religiosi,
di esperienze intense della fede e di sincera testimonianza della
carità e della vita cristiana.
Per
mantenere la sua bellezza architettonica ed il suo decoro la chiesa
nel corso del tempo ha richiesto interventi, restauri e
aggiustamenti. I vari parroci si sono tutti impegnati per il
consolidamento delle strutture e per arricchirla di opere artistiche
e religiose.
Si
sono così susseguiti i completamenti e i restauri del 1924–1927
con il parroco Nicola Capasso, gli interventi post-terremoto degli
anni 30-40 e post-bellici degli anni 50-60 dei parroci Carlo Capasso
e Luigi Ferrara, gli interventi per il consolidamento della statica e
post-terremoto degli anni 70-80, insieme con la cura continua del
decoro ecclesiale fino alla fine degli anni 90, del parroco mons.
Giuseppe Ratto.
Con
il parroco Armando Broccoletti la chiesa ha assunto il volto attuale
con i vari aggiustamenti e restauri interni ed esterni, con il
riconsolidamento della cupola e con l’apertura del parco San Rocco
alle attività del territorio.
GIUSEPPE
RATTO - I rilievi sui parroci di San Rocco redatti da P. Costanzo
contengono anche notizie circa il parroco Giuseppe Ratto. Si
apprende che questi fu ordinato sacerdote nel 1945, fu per qualche
anno segretario del Vescovo di Policastro, il frattese Mons. Federico
Pezzullo, e fu parroco per più di un decennio di Santa Eufemia di
Carditello (dal 1953).
Fu
nominato parroco di san Rocco nel 1964. Il popolo ne ebbe molta
soddisfazione ed il Vescovo di Aversa, Antonio Cece, organizzò per
lui, nel giorno solenne della presa di possesso, una splendida
accoglienza. P. Costanzo mette anche in risalto la praticità e la
sensibilità del parroco Ratto, sottolineando il suo zelo pastorale,
l'impegno per la gioventù e gli sforzi fatti per il decoro e il
restauro della chiesa.
Affidiamo
la conclusione di questa cronaca storica al resoconto, preparato
dall’autore per la pagina
diocesana dell’Avvenire, dello storico momento del passaggio delle
consegne dal parroco Ratto al parroco Broccoletti:
LA
COMUNITA' PARROCCHIALE DI SAN ROCCO DI FRATTAMAGGIORE
SALUTA
MONS. GIUSEPPE RATTO
ED ACCOGLIE DON ARMANDO BROCCOLETTI
La
nomina del nuovo parroco di San Rocco, celebrata nella messa
vespertina del 12 c.m., è stata motivata dalla “età veneranda”
del mons. Giuseppe Ratto, il quale rimane nella comunità come
“parroco emerito” e come “primo tra i suoi filiani”; ed è
stata motivata dalla necessità di dotare la guida della Parrocchia
dell'apporto di nuove “energie fisiche”. I termini sono stati
utilizzati nel dialogo pastorale che è stato proposto da S.E.
l'Arcivescovo Mario Milano e che ha coinvolto la testimonianza del
laico Vincenzo Vitale, l'intervento commosso di mons. Ratto e la
presentazione di don Armando Broccoletti.
In
una chiesa stracolma di fedeli, grazie pure alla presenza di una
numerosa rappresentanza della comunità dello Spirito Santo di Casale
di Principe presso la quale don Armando Broccoletti in precedenza
aveva svolto il ministero di parroco, un solenne e particolare
momento di riflessione si è vissuto quando sul finire della
celebrazione ha preso la parola mons. Ratto.
Come
appoggiandosi ad un bacolo spirituale egli ha intercalato il verso
del salmo “Il Signore è il mio pastore e nulla mi manca”, e nel
suo stile omiletico di sempre, che riverbera la grandezza teologica
dei contenuti in un genere spontaneamente mutuato dall'arte antica
della 'sacra eloquenza' e teso alla comunicazione di essenziali
stimoli pastorali, ha narrato a grandi linee i suoi 36 anni di
parroco di San Rocco ed ha prospettato importanti direzioni per il
futuro della Parrocchia affidata al nuovo parroco. Il contesto
storico più che trentennale ha rappresentato lo sfondo del suo
ricordo, nel quale sono affiorate le figure di Vescovi come Teutonico
e Gazza che hanno segnato, specialmente l'ultimo, la sua vita
sacerdotale e spirituale. La comunione ecclesiale e la preghiera
sono state quindi prospettate come i vincoli che legano il Parroco al
suo Vescovo e alla sua Comunità, in una visione della Chiesa di
Cristo che permane nei tempi che passano. Un grande insegnamento
quello di mons. Ratto che, sempre attivissimo, opererà sicuramente
per moltissimo tempo.
Accanto
al nuovo parroco don Armando Broccoletti, nella guida spirituale dei
fedeli della parrocchia, il cui territorio si estende nel moderno
ambiente urbano della città, continuerà ad operare pure don Mimmo
De Rosa, amatissimo e giovanile sacerdote, grande organizzatore
delle
attività ecclesiali. In queste ultime sono impegnate pure le due
Comunità religiose della parrocchia, le suore degli Istituti M. P.
Brando e Cristo Re, ed altri gruppi laicali.
La
cerimonia ha visto la presenza delle Autorità civili e militari, del
Sindaco di Frattamaggiore che ha rivolto un saluto al neo-parroco,
e di una schiera di sacerdoti, religiosi e laici provenienti da
molte parti della Diocesi.
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