martedì 11 settembre 2018

Giuseppe Ratto parroco di San Rocco


La comunità parrocchiale di San Rocco di Frattamaggiore ha sempre manifestato nella sua storia, ormai secolare, una vitalità di iniziativa e di testimonianza ecclesiale esemplare ed attrattiva per la chiesa e la popolazione locale. La fede popolare si è sempre positivamente incrociata con la guida e le attività pastorali che hanno trovato nei parroci e nelle figure sacerdotali operanti in parrocchia riferimenti sicuri, zelanti ed onorati. La storia della Parrocchia è ricca di luoghi idenditari, di spunti formativi e di preziosa documentazione.
La figura di mons. Giuseppe Ratto, che ha guidato la Parrocchia per 36 anni dal 1963 al 1999, si orna particolarmente di queste caratteristiche della comunità parrocchiale di San Rocco, e si esprime inoltre nella singolarità di una ricerca teologica instancabile, sempre interessata allo studio della Storia della Chiesa, e nella silenziosa ed efficace animazione della Carità parrocchiale.
Opero una breve presentazione in occasione della celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo di Aversa, Mons. Angelo Spinillo, che si tiene il 14 settembre 2018 per il decennale della dipartita di don Ratto nella Basilica Pontificia di San Sossio. Utilizzo in primo luogo le parole del Parroco Ratto pronunciate la Vigilia di Natale del 1991 durante l’omelia in memoria del sacerdote don Pasqualino Costanzo. In secondo luogo propongo alcuni spunti della storia parrocchiale di San Rocco ricavati da: P. Saviano, Il culto di San Rocco a Frattamaggiore, Roma 2010. In terzo luogo propongo la lettura del testo da me preparato per la pagina diocesana di Avvenire riguardante il saluto del Parroco Ratto e l’accoglienza del nuovo Parroco don Armando Broccoletti.

Le parole di Mons. Giuseppe Ratto per don Pasqualino Costanzo:



Dalla storia parrocchiale di San Rocco


LA CHIESA DI SAN ROCCO
Fu fondata a recupero dell'antica funzione religiosa e devozionale dell’eremo di San Rocco connesso alla cappella medievale di Santa Giuliana, patrona di Fratta, situata alle propaggini campagnole del paese, sul percorso dell'antico acquedotto che da Arcopinto giungeva ad Atella.
Essa recuperò anche la tradizione della Congrega plateare dell'Arco che nel '700 aveva formata la Congrega di San Rocco come suo ramo giovanile.
Alla sua fondazione è intimamente connessa l'opera e la religiosità del Cav. Ignazio Muti, priore della Congrega di San Rocco, il quale con l'obolo popolare riuscì a far costruire la splendida chiesa che oggi si ammira. Alla sua storia è legata anche la cura delle anime dei funari di Piazza Miseno.
La prima pietra fu posta nel 1899, l‟edificazione fu completata nel 1912; la comunità del quartiere già fruiva delle celebrazioni liturgiche essenziali, quando fu istituita la parrocchia nel 1919. Il tempio eretto con l’obolo popolare, appassionatamente raccolto per decenni da Ignazio Muti, fu affidato al parroco Nicola Capasso, un sacerdote preparato ed entusiasta. Don Nicola, che divenne poi Rettore del Seminario di Aversa e Vescovo di Acerra, utilizzando tutti i mezzi che allora metteva a disposizione la metodologia pastorale più moderna (stampa, proiezioni, catechesi, attività associative, viaggi, contatti nazionali e internazionali), trasformò la chiesa di San Rocco in un santuario frequentatissimo e in un centro di attività vocazionale.
Con quei fondamenti anche la comunità parrocchiale, nel corso del tempo e degli eventi, con i diversi pastori, con le vocazioni, i ministeri e le attività legate alle emergenze delle varie epoche fino ad oggi, ha vissuto una storia ricca di significati religiosi, di esperienze intense della fede e di sincera testimonianza della carità e della vita cristiana.
Per mantenere la sua bellezza architettonica ed il suo decoro la chiesa nel corso del tempo ha richiesto interventi, restauri e aggiustamenti. I vari parroci si sono tutti impegnati per il consolidamento delle strutture e per arricchirla di opere artistiche e religiose.
Si sono così susseguiti i completamenti e i restauri del 1924–1927 con il parroco Nicola Capasso, gli interventi post-terremoto degli anni 30-40 e post-bellici degli anni 50-60 dei parroci Carlo Capasso e Luigi Ferrara, gli interventi per il consolidamento della statica e post-terremoto degli anni 70-80, insieme con la cura continua del decoro ecclesiale fino alla fine degli anni 90, del parroco mons. Giuseppe Ratto.


Con il parroco Armando Broccoletti la chiesa ha assunto il volto attuale con i vari aggiustamenti e restauri interni ed esterni, con il riconsolidamento della cupola e con l’apertura del parco San Rocco alle attività del territorio.


GIUSEPPE RATTO - I rilievi sui parroci di San Rocco redatti da P. Costanzo contengono anche notizie circa il parroco Giuseppe Ratto. Si apprende che questi fu ordinato sacerdote nel 1945, fu per qualche anno segretario del Vescovo di Policastro, il frattese Mons. Federico Pezzullo, e fu parroco per più di un decennio di Santa Eufemia di Carditello (dal 1953).
Fu nominato parroco di san Rocco nel 1964. Il popolo ne ebbe molta soddisfazione ed il Vescovo di Aversa, Antonio Cece, organizzò per lui, nel giorno solenne della presa di possesso, una splendida accoglienza. P. Costanzo mette anche in risalto la praticità e la sensibilità del parroco Ratto, sottolineando il suo zelo pastorale, l'impegno per la gioventù e gli sforzi fatti per il decoro e il restauro della chiesa.


Affidiamo la conclusione di questa cronaca storica al resoconto, preparato dall’autore per la pagina diocesana dell’Avvenire, dello storico momento del passaggio delle consegne dal parroco Ratto al parroco Broccoletti:


LA COMUNITA' PARROCCHIALE DI SAN ROCCO DI FRATTAMAGGIORE
SALUTA MONS. GIUSEPPE RATTO 
ED ACCOGLIE DON ARMANDO BROCCOLETTI
La nomina del nuovo parroco di San Rocco, celebrata nella messa vespertina del 12 c.m., è stata motivata dalla “età veneranda” del mons. Giuseppe Ratto, il quale rimane nella comunità come “parroco emerito” e come “primo tra i suoi filiani”; ed è stata motivata dalla necessità di dotare la guida della Parrocchia dell'apporto di nuove “energie fisiche”. I termini sono stati utilizzati nel dialogo pastorale che è stato proposto da S.E. l'Arcivescovo Mario Milano e che ha coinvolto la testimonianza del laico Vincenzo Vitale, l'intervento commosso di mons. Ratto e la presentazione di don Armando Broccoletti.
In una chiesa stracolma di fedeli, grazie pure alla presenza di una numerosa rappresentanza della comunità dello Spirito Santo di Casale di Principe presso la quale don Armando Broccoletti in precedenza aveva svolto il ministero di parroco, un solenne e particolare momento di riflessione si è vissuto quando sul finire della celebrazione ha preso la parola mons. Ratto.
Come appoggiandosi ad un bacolo spirituale egli ha intercalato il verso del salmo “Il Signore è il mio pastore e nulla mi manca”, e nel suo stile omiletico di sempre, che riverbera la grandezza teologica dei contenuti in un genere spontaneamente mutuato dall'arte antica della 'sacra eloquenza' e teso alla comunicazione di essenziali stimoli pastorali, ha narrato a grandi linee i suoi 36 anni di parroco di San Rocco ed ha prospettato importanti direzioni per il futuro della Parrocchia affidata al nuovo parroco. Il contesto storico più che trentennale ha rappresentato lo sfondo del suo ricordo, nel quale sono affiorate le figure di Vescovi come Teutonico e Gazza che hanno segnato, specialmente l'ultimo, la sua vita sacerdotale e spirituale. La comunione ecclesiale e la preghiera sono state quindi prospettate come i vincoli che legano il Parroco al suo Vescovo e alla sua Comunità, in una visione della Chiesa di Cristo che permane nei tempi che passano. Un grande insegnamento quello di mons. Ratto che, sempre attivissimo, opererà sicuramente per moltissimo tempo.


Accanto al nuovo parroco don Armando Broccoletti, nella guida spirituale dei fedeli della parrocchia, il cui territorio si estende nel moderno ambiente urbano della città, continuerà ad operare pure don Mimmo De Rosa, amatissimo e giovanile sacerdote, grande organizzatore
delle attività ecclesiali. In queste ultime sono impegnate pure le due Comunità religiose della parrocchia, le suore degli Istituti M. P. Brando e Cristo Re, ed altri gruppi laicali.
La cerimonia ha visto la presenza delle Autorità civili e militari, del Sindaco di Frattamaggiore che ha rivolto un saluto al neo-parroco, e di una schiera di sacerdoti, religiosi e laici provenienti da molte parti della Diocesi.


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