Il
Convegno di apertura dell'Anno Pastorale 2016-2017 della Diocesi di
Aversa si è svolto nei giorni 30 settembre e 1 ottobre 2016. Il
primo giorno in Cattedrale in ascolto degli interventi dei relatori
prof.ssa Paola Bignardi e don Michele Falabretti esperti nazionali
della pastorale giovanile, il secondo giorno in dialogo nei gruppi di
riflessione formatisi per la discussione della problematica
ecclesiale e giovanile negli ambiti: tradizione, cittadinanza,
fragilità umana, vita affettiva, lavoro e festa.
Il
tema del Convegno, ispirato alla Sacra Scrittura, è stato: “Una
generazione narra all'altra” … e c'era la madre di Gesù. Fu
invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli (Gv 2, 1-2).
Tutte
le realtà parrocchiali e le comunità ecclesiali della Diocesi hanno
avuto i loro rappresentanti adulti e giovani al Convegno che ha
registrato così una foltissima ed articolata presenza in Cattedrale
e nei Gruppi.
Gli
interventi dei relatori sono stati ascoltati con attenzione e
recepiti nelle loro interessanti stimolazioni.
Il
Convegno è stato aperto con la presentazione del Vescovo di Aversa
Mons. Angelo Spinillo, il quale ha indicato le motivazioni e i
significati relativi all'orientamento spirituale del nuovo anno
pastorale, proponendo come icona del Convegno le Nozze di Cana e
l'intercessione di Maria:
“...
Il nuovo anno pastorale vive ancora nella luce del giubileo della
misericordia, che concluderemo qui in Cattedrale la prossima domenica
13 novembre. Tuttavia, prendendo spunto dalla ricorrenza del
cinquantesimo anniversario dell’incoronazione dell’immagine,
venerata nella cappella del nostro Seminario con il titolo di
“Madonna dei giovani”, che Mons. Antonio Cece volle celebrare
l’11 giugno 1967, con grande partecipazione di tutte le componenti
della Diocesi, abbiamo pensato di dedicare questo nuovo tempo di
cammino pastorale ad una rinnovata e particolare attenzione ad un più
coinvolgente e vitale dialogo con i giovani...
… Così,
guardando alla preziosa intercessione di Maria, vogliamo affiancare
al titolo generale dell’anno pastorale un riferimento ugualmente
intenso e ricco di speranza.
“…c’era
la madre di Gesù.
Fu
invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli” (Gv 2, 1-2)
…
Quelle
anfore, quelle idrie vuote, sono come una rappresentazione di un
drammatico vuoto di umanità che chiede di poter essere riempito e
trasformato. Maria, la piena di grazia, la donna “nuova”,
chiamata ad essere madre di una nuova umanità, vede, sente in sé,
accoglie quel desiderio di vita, lo presenta a Gesù, a quel Figlio
che è venuto nel mondo per essere “via, verità e vita” (Gv
14,6), all’Emmanuele, il Dio con noi che trasforma ogni nostro
tempo di morte nel suo tempo di vita”.
Sono
seguite poi gli interventi dei due relatori invitati al Convegno per
trattare le problematiche giovanili dal punto di vista scientifico
socio-antropologico e dal punto di vista teologico-pastorale.
La Prof.ssa Paola
Bignardi, già Presidente Nazionale dell’Azione Cattolica, e
autrice insieme con Rita Bichi, della recente pubblicazione “Dio
a modo mio, giovani e fede in Italia”,
ha sviluppato una comunicazione chiarificatrice degli interrogativi
del mondo giovanile e suffragata dai dati più recenti della ricerca
sul mondo giovanile – Rapporto
Giovani
- realizzata dall'Istituto Toniolo, ente fondatore dell'Università
Cattolica di Milano.
All'interrogativo
“chi
sono i giovani?”
si risponde perseguendo “un
obiettivo di conoscenza con spirito di ascolto”;
e riferendosi alla Evangelii
Gaudium
di Papa Francesco, la prof.ssa Bignardi ritiene “l'ascolto
con il cuore come il punto di partenza per esperienze di
comunicazione della fede”.
Con questo atteggiamento spirituale ella ha presentato i dati
salienti riguardanti la fede nel mondo giovanile e letti nel Rapporto
Giovani
attraverso la rilevazione operata con un questionario. Ha presentato
il calo delle percentuali riguardanti la fede
cattolica
(dal 56% al 52 % in un anno) e la frequenza alla pratica
religiosa
(frequentanti
24%, non
frequentanti
28%); ha descritto l'incidenza del genere
sul sentimento religioso (ragazze
+ 10% rispetto ai ragazzi);
le differenze
geografiche
sulle espressioni della fede (Nord 50%, Sud 60%); le scarse
considerazioni, in termini di fiducia
nelle istituzioni,
dei giovani nei confronti della Chiesa.
Dati più interessanti e
complessi emergono dal dialogo diretto e personale con i giovani:
“l'ascolto
dice più della statistica”
ha affermato la relatrice che ha tracciato un quadro della
problematica della fede dei giovani che si esprime nelle “modalità
del credere”,
nella concezione
di Dio,
negli stati
d'animo
orientativi, nella preghiera
personalistica, nel cammino di
maturazione
incerto, nell'importanza della ”esperienza
di relazioni personali con persone significative”.
Sul dato delle 142 risposte su 150 giovani che hanno dichiarato che
“è
bello credere”,
sulla “bellezza
della fede”
si può “aprire
una finestra sulla religiosità dei giovani”
importante per la loro crescita spirituale.
L'intervento
del Rev.
Don Michele Falabretti, Responsabile nazionale del Servizio per la
Pastorale Giovanile della C.E.I., ha assunto una connotazione che
“litiga
con sociologia e numeri”
e si è espresso come una riflessione pastorale che, aldilà della
ricerca, propone l'esperienza del Vangelo. Le sue parole “Il
Vangelo è sempre vivo... con le sue domande e con le sue
provocazioni... Le ricerche in Pastorale non funzionano … ci vuole
la vita vissuta... La Pastorale trova risposte alle questioni dove ci
si trova”.
Ha
narrato così alcune sue esperienze pastorali per dimostrare
l'importanza di una fede vissuta, anche da parte dei giovani, in
continuo rapporto con il Vangelo di Gesù e nella testimonianza e
nella partecipazione alla vita ecclesiale.
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