Queste Libere
composizioni sono state motivate ed originate, e rese parole
rappresentative, da “...pensieri, considerazioni sulla vita,
stati d’animo, sentimenti e ammirazione per la natura...”.
Così Giuseppe, nella sua Premessa, ci consegna il suo
personale concetto di 'poesia' legato alla liberazione e alla
comunicazione di una certa ineffabilità dell'esperienza interiore
vissuta in relazione ad eventi e situazioni che gli hanno suscitato
domande di senso e di significato.
Egli traduce nel
linguaggio comune e razionale il lavorio della riflessione immediata
e profonda del suo pensiero; e l'unicità dell'esperienza personale è
proposta nella diversificata lettura delle strutture di vita umana:
la riflessione psicologica, la filosofia della vita, la spiritualità,
la religiosità, la natura, il sentimento e la bellezza.
E' di grande
chiarimento nella stessa Premessa ciò che egli ha posto come
sfondo accogliente per la sua opera poetica, ovvero le dimensioni
della libertà “dove la propria anima ha potuto liberamente
esprimersi”. E nelle singole composizioni, un lustro di 63
poesie dal 2010 al 2016, si ritrovano i contatti comunicativi con la
sua anima; si ritrovano le persone e i luoghi, anche emotivi, a cui
si rivolge; e la cui immagine liberata ed il cui senso vuole
ricondurre nei paesaggi e nella memoria del suo universo interiore.
E' forse possibile
leggere le poesie come un unico insieme ed accedere alla conoscenza
progressiva della tensione che le ha animate. Si scopre così subito
il punto di partenza nella consapevole e sacra umiltà della
Creatura, del Poeta, che rivolge al Cielo la sua gratitudine.
Esperire poi l'angoscia della solitudine e del dolore, e reagire con
un convinto ed impegnativo percorso di scoperta e di valorizzazione
delle esperienze e dei legami più importanti della vita.
E poetare così
dell'Amore, dell'Amicizia; del Padre, della Madre, del Fratello.
Parlare di Dio e del Regno degli Angeli, della Giustizia e della
Storia umana, della Terra e della Bellezza dei sentimenti, della
Morte e della Vita, del Tempo e dell'Anima.
Il cimento poetico
può apparire una sorprendente novità per chi conosce di Giuseppe la
persistenza degli interessi scientifici e della comunicazione, anche
multimediale, dello studioso e del sociologo. Ma credo che la poesia,
intesa come la possibilità di “liberamente esprimersi”,
abbia sempre un poco accompagnato il suo impegno esistenziale e la
sua attività. E così si può leggere la profondità e la
riconoscibilità del suo messaggio antropologico nella poesia di un
piccolo brano della libera composizione dedicata al padre:
Non un lamento, non un
minimo
accenno
al duro lavoro e alla
propria
ed inevitabile sofferenza.
Eppure,
era lì, ogni giorno, al
sorgere
del sole, ad inginocchiarsi
per
ringraziare Dio.
Sempre
pronto a ripartire,
a
vivere con speranza il nuovo
giorno,
a portare con se , senza
lasciarla
agli altri, quella sofferenza
insieme
al suo paniere.
Sicuramente le
poesie vanno opportunamente lette nella loro singolarità, come
momenti unici; veri quadri d'arte dotati di significati particolari
legati alle occasioni e ai contesti in cui sono state formulate. In
questo senso, nella loro semplicità e bellezza, esse possono
veramente offrire al lettore la possibilità di quella comprensione e
di quella condivisione motivazionale che hanno spinto Giuseppe ad
affermare “la convinzione che il vero Poeta non è chi scrive,
ma chi legge”.
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