La comunità ecclesiale frattese ha
sempre avuto un forte legame di riconoscimento e di memoria con
Federico Pezzullo, nativo di Frattamaggiore, che fu vescovo di
Policastro dal 1937 al 1970.
Questo legame si è ulteriormente
rinsaldato negli ultimi dieci anni con un pellegrinaggio che da
Fratta si svolge verso la meta della Cattedrale cilentana, ove sono
custodite le spoglie del Presule Servo di Dio, per il quale è in
corso il processo di beatificazione. Grande animatore della devozione
e del pellegrinaggio è Tarcisio Salvato, formatosi alla scuola di
spiritualità del vescovo Pezzullo e ministro laico impegnatissimo
nella vita della chiesa locale.
A Tarcisio non è sfuggita la memoria
della ricorrenza nel 2013 del centenario dell'ordinazione sacerdotale
di mons. Federico, e si è attivato per la sua commemorazione
liturgica a Frattamaggiore.
Il clero locale si è sentito
fortemente coinvolto ed ha predisposto la celebrazione eucaristica
dell'11 Dicembre 2013 alla quale partecipano anche i vescovi di
Teggiano-Policastro e di Aversa: Antonio De Luca, Angelo Spinillo e
Mario Milano. L'evento organizzato dalla antica Congrega dei Preti di
Frattamaggiore assume significati importanti ed esemplari per la
storia ecclesiastica locale e per la spiritualità sacerdotale nel
nostro territorio.
Per la conoscenza della figura del
Vescovo Federico Pezzullo, peraltro oggetto di ricerche e di studi
teologici ed agiografici e di tesi di Scienze Religiose (cfr. quella
di Francesco Salvato), riporto il testo da me preparato per il
portale di santiebeati.it.
Federico Pezzullo nacque il 13 dicembre
1890 a Frattamaggiore (NA) in Diocesi d'Aversa, da Vincenzo e Maria
Grazia Ferro, e fu battezzato nella Chiesa di San Sossio.
Nel 1901
fu accolto dal vescovo Francesco Vento nel Seminario di Aversa, ove
compì il suo percorso di studio per il sacerdozio. In seminario egli
si impegnò nel campo dell'apostolato giovanile e, come giovane
diacono, fu assistente spirituale dei Paggi del SS. Sacramento nella
Chiesa di Maria SS. Annun ziata e di S. Antonio in Frattamaggiore;
per quella associazione che si riuniva nell'adorazione quindicinale
compose l'Inno di San Tarcisio.
Il 3 Agosto 1913 fu ordinato
presbitero dal vescovo Settimio Caracciolo e fu socio attivo del
Circolo S. Paolo di Aversa, vivendo l'esperienza della Unione
Apostolica come mezzo per la santificazione personale e sacerdotale.
Il campo della catechesi gli fu congeniale.
Durante la Grande
Guerra (1915-18) fu soldato a Pederobba (Treviso), e Cappellano
dell'O.N.B. operativo nel Servizio di Sanità presso l'ospedale da
Campo 0129.
Nel 1918 si laureò in Lettere Classiche presso
l'Università di Napoli ed il vescovo Caracciolo lo nominò Canonico
della Cattedrale di Aversa e Maestro delle Scuole Catechetiche della
Diocesi. Nel 1919 pubblicò la sua tesi di laurea e si avviò ad
operare nel campo pedagogico civile, divenendo docente presso la
Scuola Statale Complementare Bartolommeo Capasso di Frattamaggiore.
Nel 1923, sti matissimo da tutti, fu nominato Preside della sua
Scuola, carica che tenne fino al 1935.
Il 26 gennaio 1930 il
vescovo Caracciolo lo nominò Rettore del Santuario dell'Immacolata
di Frattamaggiore. La sua pastorale assunse una impronta eucaristica
e mariana, ed il Santuario divenne centro di spiritualità e di
irradiazione missionaria della fede cattolica.
Nel settembre del
1935, anno del Congresso Eucaristico Diocesano, il vescovo Carmine
Cesarano lo nominò Rettore e Preside degli Studi del Seminario
Maggiore di Aversa: carica che egli svolse per circa 2 anni con
significativo impegno religioso e per la quale egli rinunciò ad
essere Preside della Scuola Statale di Frattamaggiore.
L'Osservatore
Romano del 28 Gennaio 1937 riportò ufficialmente la comunicazione
della nomina che egli ebbe dal Papa Pio XI a Vescovo di Policastro
Bussentino in provincia di Salerno. L'11 Aprile 1937 S. E. Mons
Federico Pezzullo fu consacrato vescovo nella cat tedrale di Aversa.
Fece il suo ingresso nella Diocesi di Policastro il 6 maggio 1937,
dopo 13 anni di sede vacante e 66° nella serie storica dei vescovi
policastrensi. Esordì illustrando i contenuti della sua prima
lettera pastorale. Configurò il suo stemma araldico con due leoni,
in campo azzurro, sostenenti un ramo fiorito, col motto sovrastante
«Fortiter et suaviter».
Nel 1939 pubblicò la conferenza
teologica Cristo mediatore che esprimeva la visione cristocentrica
della sua pastorale. Nel 1940 fu scelto dai vescovi campani per
essere Commissario e Sovrintendente agli Studi nel Pontificio
Seminario Regionale di Salerno e tenne la carica fino al 1970.
Nel
1942, animato dal grande spirito missionario riconosciutogli anche
dal beato P. Paolo Manna superiore del PIME di Ducenta, contribuì
con i suoi consigli e con i suoi scritti alla costituzione di una
congregazione religiosa femminile nella diocesi di Aversa, per la
quale suggerì la denominazione di Discepole di Santa Teresa del
Bambino Gesù che fu ufficialmente adottata.
Nel 1946 indisse il
Con gresso Eucaristico di Sapri, considerato tra le “tappe
luminose” e “le pa gine più belle della storia della Diocesi,
redimendo il suo go verno pastorale di fiori che non appassiranno nel
tempo” (Gaetano Capasso).
Il 1 novembre del 1950 fu presente
alla solenne proclamazione fatta da Pio XII del dogma dell'Assunzione
di Maria, come si ricorda in una lapide infissa nell'atrio della
Basilica di San Pietro; ed il 25 gennaio del 1951 fu nominato
assistente al Soglio Pontificio. Dal settembre del 1955 al 24 giugno
del 1956 fu anche Amministratore apostolico della Diocesi di Vallo
della Lucania.
Dal 1962 al 1965 partecipò al Concilio Vaticano
II, e la sua firma fu apposta in molti Atti. Il 17 marzo del 1966
volle lasciare scritto il suo 'testamento spirituale'. 'In manus
tuas, Domine, commendo spiritum meum'.
Dopo la prima lettera
pastorale scritta nel 1937 in occasione della consacrazione
episcopale, il vescovo ne scrisse poi altre 23, affidando ad esse il
suo pensiero teologico e l'esplicitazione della sua lunga guida
pastorale. Tutte le 24 lettere furono raccolte in un unico volume
pubblicato nel 1968 con la prefazione del Can. Teologo D. Paolo
Pifano. Per raggiunti limiti di età il 22 agosto del 1970 lasciò il
governo della Diocesi.
Il 10 settembre del 1979, alle ore 10.30,
Mons. Pezzullo morì santamente, a 89 anni. Le sue spoglie sono
custodite nella cattedrale di Policastro.
Nella Diocesi di
Policastro, ora congiunta con quella di Teggiano, si sono susseguite
diverse manifestazioni celebrative e conoscitive della vita e delle
virtù del vescovo Pezzullo, le quali sono culminate con l'apertura,
il 19 settembre del 2007, del processo di beatificazione.
La
sessione conclusiva dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù
e la fama di santità del Servo di Dio Federico Pezzullo, Vescovo di
Policastro, è stata celebrata il 3 Maggio 2010 nella Cattedrale di
Policastro e gli Atti sono stati trasferiti alla Congregazione per le
Cause dei Santi.
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