sabato 2 novembre 2013

Commemorazione dei Defunti

Rileggo da una vecchia pagina diocesana dell'Avvenire il testo di una mia riflessione scritta in occasione della 'Commemorazione di tutti i fedeli defunti' del 2 Novembre 1995.

L'autunno è nella sua pienezza, l'estate è passata, l'inverno si intravede all'orizzonte del tempo che viene.
La natura depone lentamente la vitalità trascorsa e si accinge al riposo della stagione ultima, fiduciosa nel risveglio primaverile.
La commemorazione dei defunti e il ricordo dei cari trapassati si pongono in questo contesto stagionale.

Si medita la sofferenza che è indotta da una morte che interviene a negare le tensioni di una vita che vorrebbe ancora sussistere; e che vorrebbe concludersi ancora un poco oltre, dopo l'esperienza della sua pienezza, senza troppo dolore.
La pienezza della vita che va oltre il limite del ciclo temporale in corso, e si diffonde umilmente, ma fortemente, in quelli successivi ed ulteriori che non sono ancora dati ma che sicuramente appieno saranno.
La deposizione del corpo che appare negare il passaggio dell'essere oltre la barriera del tempo che gli è dato, e l'introduzione nel sogno di una nuova e frizzante primavera della vita.
La tristezza, quando si muore dintorno, che è nella sensazione di non riuscire a vedere ancora il luogo cristiano del mistero pasquale che accoglie le speranze della vita, e che solo il Padre conosce.

Nel ciclo in corso sussiste però la tradizione che seppellisce i defunti nei riti delle 'Confraternite della buona morte'; e sussiste il ricordo del nome dei cari che nei cimiteri, nelle 'terre sante', negli angoli e nelle edicole casalinghe, si addobba di fiori e di luci, si onora del ritorno dei parenti lontani; si celebra con il racconto delle gesta, degli esempi e delle scelte, nei quali rivivono, talora non senza la gioia e il convivio dei celebranti, protagonisti gli estinti; la cui anima si spera trasformata in lume di gloria.

E si prega il Signore che mantenga la fede e la vita intorno e oltre la morte:

" Signore... hai voluto essere deposto in un sepolcro e ti sei degnato di accordare ai tuoi fedeli l'esempio della risurrezione...".

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