La
pratica devozionale dei luoghi mariani, molto diffusa nella diocesi
di Aversa nell’età medievale, si arricchì di nuovi e
diversificati segni spirituali, artistici e costruttivi, nell’epoca
post-tridentina. Per l’esemplificazione di questa nuova dinamica
nella diocesi aversana, una particolare menzione merita il sacello
lauretano, costruito nel transetto laterale della Cattedrale di
Aversa.
Il
sacello lauretano è in pratica una ricostruzione, in scala
ridotta, della Santa Casa di Nazareth che si visita nel santuario
marchigiano di Loreto.
Il
vescovo aversano Carlo I Carafa (1616-1644: epoca dell’episcopato),
fu nunzio apostolico in Germania per oltre sette anni. Di ritorno
alla sede di Aversa, che amò con particolare intensità, egli ebbe
occasione di vivere l'esperienza del pellegrino a Loreto e volle
condividerla con la sua chiesa particolare. Fece costruire la copia
monumentale in scala fedele della Casa del santuario che lo aveva
profondamente commosso.
Sacratissimae
Dei Matri Virgini Carolus Episcopus Aversanus in humilissimam
gratiarum actionem: è la dedica a Maria impressa sul suo libro
pubblicato in Aversa nel 1630 a resoconto e a divulgazione del suo
lavoro di diplomatico al servizio della Chiesa: Commentaria de
Germania Sacra Restaurata...
L'anno
della stampa è lo stesso della costruzione del sacello lauretano in
cattedrale e si rafforza la testimonianza dell'umile e sentita
devozione mariana del vescovo Carlo Carafa che a Maria volle dedicare
la sua opera ed il suo ministero, come volle che fosse posta ai piedi
del monumento mariano aversano la sepoltura delle sue spoglie
mortali.
L'iniziativa
del vescovo Carafa ebbe significati prestigiosi e devozionali,
legandosi alla concessione dell’indulgenza plenaria; ed il modello
aversano della casa di Nazareth fin dal '600 è stato fortemente
legato alla spiritualità mariana in Diocesi.
Ancora
oggi, dal 21 novembre al 10 dicembre si celebra il Giubileo Lauretano
in onore della Vergine di Loreto compatrona con San Paolo apostolo
della diocesi. In questa occasione un centinaio di comunità
parrocchiali e migliaia di fedeli appartenenti alle diverse zone
pastorali del territorio si recano in pellegrinaggio alla cattedrale
per rinnovare il rito antico e per lucrare l'indulgenza plenaria.
Tutte le componenti di tutte le età e di tutte le esperienze
diocesane si ritrovano in preghiera nel duomo normanno vivendo
insieme con il vescovo momenti importanti e ricordevoli della propria
fede e della propria appartenenza ecclesiale. I giovani, gli anziani,
i seminaristi, il clero, i religiosi e i laici fraternizzano
raccogliendo i frutti devoti del sacro pellegrinaggio mariano e
proponendo impegni entusiastici nella testimonianza della fede. Il
dialogo e l'incontro del pellegrinaggio annuale sono in questo modo
occasioni di novità e di un rivedersi tra amici e conoscenti.
Prevalgono sorrisi speranze e narrazioni di percorsi e di progetti,
di situazioni memorabili da condividere.
Tutti
i vescovi e fedeli aversani hanno nei secoli rivolto alla Vergine
Lauretana un segno della loro devozione, una preghiera speciale, una
cappella musicale, opere di carità, una ricerca orante della sua
materna protezione nelle varie circostanze ed attualità della vita.
Il
vescovo Angelo Spinillo ultimamente ha scritto per i pellegrini al
sacello laureatano di Aversa questa ultima preghiera.
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