La
Chiesa di Aversa è impegnata nell'itinerario dell'Anno della Fede
indetto da papa Benedetto XVI. Le riflessioni e i contributi del
Convegno Pastorale che tradizionalmente si teneva in una tre giorni
di settembre trovano ora luoghi e tempi che si configurano come tappe
di un itinerario che dura l'intero anno, e si esprimono in vari
momenti ed iniziative di comunicazione e di verifica ecclesiale delle
tematiche pastorali. E' una metodologia coinvolgente che produce
buoni frutti di partecipazione e di testimonianza nella vita
diocesana.
Il
cammino di quest'anno pastorale ispirato alla Lettera Pastorale Porta
fidei viene tracciato dal vescovo Mons. Spinillo “per
approfondire la conoscenza del dono della fede e per rinnovare una
più viva adesione alla presenza di Dio nella storia dell'umanità di
questo tempo”.
Il
cammino programmato si sviluppa in momenti di comunicazione e di
riflessione ecclesiale sui 4 articoli del Credo: Dio Padre, il Figlio
Gesù Cristo, lo Spirito Santo e la Chiesa.
Il
primo momento è stato caratterizzato dall'incontro del 28 settembre
2012 con Mons. Giovanni D'Ercole sul tema “Credo in Dio Padre”
(vedi post in questo blog). Il secondo momento, che qui sintetizzo
brevemente, si concretizza nella riflessione proposta dal cardinale
Camillo Ruini con la relazione tenuta il 29 gennaio 2013 sul tema
“Credo in Gesù Cristo”.
Non
è la prima volta che la Chiesa di Aversa si avvale dell'apporto
pastorale del cardinale Ruini, che è stato Vescovo Vicario di Roma,
Presidente della CEI fino al 2007, e oggi ottantenne Presidente della
Commissione per le apparizioni a Medjugorie. Da Presidente del
Comitato
per il Progetto Culturale
della CEI, invitato dal vescovo Milano, egli sviluppò al Convegno
Pastorale del settembre 2010 il tema della “Sfida
Educativa”
(vedi post in questo blog). L'incontro che lo ha visto relatore sul
tema odierno “Credo
in Gesù Cristo”
è iniziato con l'accoglienza in Cattedrale e con la preghiera dei
Vespri.
Mons.
Spinillo lo ha presentato come un pastore già conosciuto alla Chiesa
di Aversa e capace di “accompagnarci
nella riflessione e sul cammino della fede in un tempo come il
nostro”.
In un Anno che alla conclusione di Gennaio ha già visto realizzarsi
in Diocesi momenti importanti come “l'Apertura
dell'Anno della fede, il Giubileo Lauretano, la Settimana di
Preghiera per l'Unità dei Cristiani, le Ordinazioni diaconali; e
questo incontro che porta al centro dell'attenzione Gesù segno
grande della presenza di Dio”.
Il
Vescovo Spinillo parla della consapevolezza della fede, di dover
essere “consapevolmente
partecipi nella fede nella presenza del Signore”,
e cita la motivazione che il cardinale Ruini ha scritto nel
presentare il suo ultimo libro (Intervista
su Dio)
e che lo stesso cardinale riproporrà a viva voce nel corso della
relazione:
“Questo
libro è stato certamente utile a me stesso: mi ha obbligato a
compiere una riflessione complessiva sul mio rapporto con Dio, sulla
solidità di questo rapporto e sui motivi oggettivi che lo
sorreggono, oltre che sul suo valore per me. Scriverlo mi è costato
fatica, ma lo considero un regalo che il Signore mi ha fatto.
La
mia speranza è che il libro possa essere utile a molti: ho cercato
quindi di fare una proposta che fosse, per quanto possibile, al tempo
stesso semplice e seria.
In
concreto, il libro è scritto per aiutare chi crede ad avere una
consapevolezza più esplicita delle ragioni della propria fede, e a
fare così unità nella propria coscienza di credente non del passato
ma del nostro tempo.
È
scritto inoltre per chi vorrebbe credere, ma è incerto o perplesso,
e spero possa trovare in queste pagine un aiuto a liberarsi dalle
difficoltà che lo bloccano e a rafforzarsi invece nelle motivazioni
per credere”.
Il
Cardinale esprime con forza concetti immediati e semplici per
proporre all'Assemblea la fede in Gesù che rivela all'uomo il volto
di Dio, in Gesù dei Vangeli che è il Gesù della Storia, uomo
realmente esistito e risorto e realmente Figlio di Dio: “Gesù
uomo all'altezza di Dio”.
Egli evidenzia gli interrogativi sul senso della vita e sull'identità
del Signore, e ripercorre i secoli della formazione del Credo
cristiano, la tradizione bimillenaria della Chiesa e gli apporti
dell'esegesi nel formulare con “ordine”
la fede trinitaria nel Padre fonte della vita che viene attraverso il
Figlio e nello Spirito Santo: “un
mistero non per mancanza di luce ma perché troppo luminoso, che
illumina tutte le nostre realtà e la natura di tutte le cose”.
E' la “legge
dell'Amore; l'annuncio di Gesù dell'Amore senza limiti di Dio per
noi: amore misericordioso fino alla follia della croce, fino a farsi
peccato per noi; Dio ha amato per primo e noi possiamo essere
'presuntuosi' e chiamarci amici di Dio, amare Dio ... Con
l'accoglienza della Parola che Dio ci rivolge - “chi ha visto me ha
visto il Padre” - scopriamo l'atteggiamento di Dio verso di noi …
In Gesù questo mistero è svelato: Dio è Amore”.
E l'accoglienza di questo mistero “ci
riguarda in ogni nostra istanza … ma da soli non ne siamo capaci …
e allora il dono di Dio si rivolge a noi in due maniere: 1) dal di
fuori, dalla Bibbia, dai Profeti, da Gesù; 2) dal di dentro,
attraverso lo Spirito Santo che abita in noi e che ci da la forza di
credere … La scelta della fede è opera di Dio in noi: è libera
obbedienza dell'intelligenza e della vita; è il cammino della nostra
libertà”.
Il
cardinale Ruini procede con la sua comunicazione presentando anche le
questioni del travagliato percorso della ricerca storica che si pone
nell'ottica sbagliata di scoprire “il
vero Gesù di Nazareth liberandolo dal rivestimento della fede
cristiana”.
Egli fa riferimento ai tre volumi su Gesù di Benedetto XVI e alla
necessità di considerare la storia di Gesù nelle indubitabili
caratterizzazioni personali religiose e culturali che si pongono nel
comprendere le guarigioni e i fatti prodigiosi operati dal Figlio di
Dio e testimoniati allo stesso modo dei dati storici reali
all'origine del “più
grande movimento religioso e culturale del genere umano”.
Il
discorso di Ruini si orienta all'affermazione di una fede che può
essere vissuta da ogni uomo che si ponga con sincerità sul cammino
della verità ove si intravede la luce di Dio riconoscibile
nell'Amore spinto fino alla fine in Gesù morto e risorto. Al di la
delle tante “crisi”
etiche e materiali egli sottolinea il pericolo più grande che possa
vivere l'uomo contemporaneo: “perdere
il senso di ciò che noi siamo, della nostra unicità in questo
mondo, della diversità sostanziale di ogni uomo da ogni altro essere
vivente. Per millenni abbiamo faticato per affermare la nostra
unicità, oggi l’uomo rischia di mescolarsi con la natura. Dio ci
ha creati intelligenti e liberi, proprio per questo non riducibili al
resto della natura: se questo è vero, possiamo dare un fondamento
alla nostra rivendicazione di essere trattati sempre come persone e
mai come cose”.
Il
cardinale conclude esortando tutti alle testimonianza e alla speranza
cristiana:
Per
rendere credibile ed efficace la nostra unicità in questo mondo
“dobbiamo testimoniarla con le opere e con l’amore del prossimo,
un amore non velleitario ma concreto. Tutto questo senza permettere
mai che l’orizzonte della nostra vita si chiuda dentro al tempo
presente ma, al contrario, cercando già adesso di vivere come coloro
che portano dentro di sé il germoglio, la speranza, la certezza che
Dio ci farà sempre partecipi della sua pienezza di vita attraverso
la resurrezione”.
Un
breve dibattito è seguito alla relazione del Cardinale Camillo
Ruini, che ha anche accolto la testimonianza di una madre che ha
raccontato una guarigione prodigiosa attribuita all'intervento della
Madonna.
Il Sindaco di Aversa gli ha offerto il dono dei due volumi di storia
comunale scritti da Gaetano Parente alla metà dell'800. L'assemblea
ha espresso sincera gratitudine per la relazione e la catechesi del
cardinale che si è congedato impartendo la sua benedizione.
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