Propongo
alla lettura alcune parti della lettera che Mons. Angelo Spinillo
vescovo di Aversa, insieme con i Direttori degli Uffici della Curia
diocesana, ha inviato il 20 Luglio 2015 all'on. Vincenzo De Luca neo
eletto Presidente della Regione Campania.
La
lettera, che è stata resa pubblica sul portale diocesano in rete e
dai media locali, contiene un'ampia analisi pastorale della
situazione sociale della diocesi e, nell'indicare la serie delle
problematiche fondamentali (territorio, bambini, giovani, ambiente ed
economia), si propone come stimolo per la riflessione e per
l'intervento istituzionale.
La
Chiesa diocesana e le energie del territorio. Sull’onda delle
speranze suscitate dalla prossima apertura dell’Anno Santo della
Misericordia (8 dicembre p.v.) e dalla recente pubblicazione
dell’enciclica “ Laudato sì “, intendiamo rinvigorire i
rapporti con le istituzioni, soprattutto con quelle regionali.
La
comunità, di cui esercitiamo la responsabilità pastorale, è quella
che vive nel territorio di quasi tutte le “ecoballe” e di
discariche di terribile impatto; di buona parte dei Regi Lagni e di un
tratto della costa domitia. E’ anche quella che vive in periferie
urbane, in cui una condizione di profondo malessere spesso si esprime
in forme lesive delle altrui libertà. E’, infine, quella che
accoglie da decenni migliaia d’immigrati bisognosi di tutto. È un
territorio fortemente segnato dal ruolo dominante, nel tempo, di
interessi affaristici e criminali. Ma questa comunità sta
dimostrando di voler costruire un futuro di dignità civile.
Luci
di speranza si sono accese nella nostra terra. La Chiesa ha sempre
incoraggiato, e oggi accompagna, questa liberazione di energie
soprattutto giovanili. Ovunque, essa cerca di rendere testimonianza
dell’infinito amore di Dio per ogni sua creatura, tanto più se in
condizione di bisogno. Questo momento di particolare grazia ed
intensità vogliamo oggi che si traduca in una presenza rinnovata e
rafforzata tra i bambini e i giovani, tra le donne e gli uomini della
nostra terra.
Nutriamo
la speranza che l’azione delle istituzioni possa guardare con
interesse a questa testimonianza, che si realizzerà non nella forma
di generici appelli, ma di fattivi contributi alla lettura di
bisogni, intercettati attraverso la capillare rete di comunità, di
cui la Chiesa territorialmente si sostanzia.
Attenzione
preferenziale ai bambini, sopra ogni altra cosa. Intorno alla
cura amorevole per la
loro sicurezza e per il loro benessere, si possono rigenerare vincoli
di comunità spesso sfilacciati o apparentemente dissolti.
Vicinanza
e sostegno ai giovani. I giovani si sentono chiamati alla vita,
vogliono cose normali: un lavoro dignitoso e duraturo, una nuova
famiglia. Impegno primario per noi sarà quello di trovare con loro
le vie, perché ogni giovane vita possa aprirsi al futuro con
ritrovata fiducia. Nei territori si può fare molto, ma solo nel
quadro di un’appassionata azione del governo regionale, sostenuta
da una strategia coraggiosa e lungimirante.
Grazie
a Dio, comunque, i giovani non stanno fermi; sempre più numerosi
sono quelli impegnati a vivere e a diffondere una nuova cultura di
valorizzazione dei beni comuni e di cittadinanza partecipe. Anche in
questo campo, la Chiesa è impegnata a sostenere ogni sforzo
comunitario e a favorire sinergie intergenerazionali.
Rapporti
con l'ambiente. Su questo, i vescovi campani, negli ultimi anni,
hanno ripetutamente richiamato l’attenzione delle istituzioni. Poi
il 27 settembre 2014, proprio da Aversa, hanno proposto a tutti i
cittadini campani di assumere un orizzonte comune, quello di
“Ricostruire la città”,
la “civitas”, le forme e le pratiche della convivenza
civile.
Come
il Santo Padre oggi ci indica nell’enciclica “Laudato si’ ”,
i rapporti con l’ambiente, sono solo l’altra faccia dei rapporti
sociali. L’impegno di rigenerazione deve riguardare, quindi, a un
tempo, le regole della convivenza, il funzionamento delle
istituzioni, quello dell’economia.
Ecco
perché, per un profondo risanamento ambientale, occorre una vera
riscossa civile, politica, culturale. Oggi, nel disordine ancora
imperante, scarti materiali e scarti umani tristemente si confondono.
Nuova
alleanza con la terra. Una primavera per i nostri eccellenti
prodotti agricoli è a portata di mano. Bisogna, però, uscire
definitivamente dalle dispute un po’ speciose tra “allarmismo”
e “negazionismo”. Forse, proprio mediante un confronto
franco e diretto tra produttori e consumatori, occhi negli occhi,
sarà possibile voltare pagina: eccellenza e sicurezza dei prodotti
sono valori che possono potenziarsi l’un l’altro, purché si
condivida il valore primario della verità, almeno quando si tratta
della salute di tutti. Le vocazioni dei territori, interpretate
progettualmente con spirito di cooperazione, costituiscono la strada
maestra per costruire un’economia nuova, inclusiva, che cammini
sulle gambe dei giovani.
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