Due interventi
autorevoli per definire il senso della riflessione teologica svolto
da Pierfrancesco De Feo, autore del libro Il Cristo delle scuole –
Il dibattito cristologico nella prima metà del XII secolo, Città
Nuova, Roma 2012. Il primo di S. E. Mons. Enrico dal Covolo,
Vescovo e Rettore Magnifico della Pontificia Università
Lateranense; il secondo di d. Mauro Gagliardi, docente di
Cristologia e Soteriologia all'Ateneo Pontificio Regina
Apostolorum.
La presentazione a Roma
del libro del giovane monaco salernitano avviato sul cammino di san
Benedetto, teologo e ricercatore universitario, è stata realizzata
la sera del 2 maggio 2013 nella Sala Barbo adiacente il
chiostro della Basilica di San Paolo fuori le Mura.
Nell'atmosfera spirituale del luogo e nella dimensione scolastica
della folta adunanza serotina, quasi a rendere tangibile l'esperienza
di una della collationes medievali cui si ispira la collana
editoriale del libro.
La motivazione della
collana è proposta sul portale dell'Università di Salerno
tra le iniziative ideate dal prof. Giulio D'onofrio ed espressione
del Dottorato
di Ricerca in Filosofia, Scienze e Cultura dell’età tardo-antica,
medievale e umanistica:
Con
il nome
Collationes si
designavano nel Medioevo lezioni o conferenze che maestri e
baccellieri tenevano dinanzi a un pubblico eterogeneo, composto anche
da non specialisti, al di fuori degli impegni didattici e per lo più
in orario serale, in luoghi e contesti universitari o anche in centri
di studio e di cultura esterni alle istituzioni scolastiche. Questa
collana accoglie studi sulla storia del pensiero di età
tardo-antica, medievale e rinascimentale (secc. II-XVI).
Sono
giunto alla conferenza con padre Ruben, collega di studi di
archivistica come l'Autore del libro in presentazione. Erano presenti
molte persone, religiosi e laici interessati agli studi di teologia e
filosofia. Gli interventi dei relatori sono stati moderati dall'Abate
Edmund Power osb ed intervallati con canti gregoriani eseguiti da un
coro monastico. L'accoglienza è stata curata dall'associazione
culturale Comites
Sancti Pauli,
sorta all'ombra e nell'amicizia del monastero benedettino. Non è
mancata la pubblicizzazione della collana con la distribuzione del
testo caldeggiata dal curatore prof. D'onofrio e dall'editrice Città
Nuova. Ospite d'onore è stato S. Em.
James
Michael Harvey
cardinale-arciprete della Basilica
Papale di San Paolo fuori le mura.
La
presentazione del libro si è avvalsa principalmente dei contributi
teologici dei due relatori che hanno definito il quadro
storico-culturale e l'orientamento argomentativo in cui si è mosso
il discorso dell'Autore.
Mons.
dal Covolo ha tracciato le linee storiche della teologia da Origene
(III secolo) alla prima metà del XII secolo, epoca del dibattito
cristologico considerato dal De Feo. La “svolta
origeniana”
fondata sull'intimo rapporto tra esegesi e teologia si ritrova
all'origine del pensiero teologico dei Padri. Scrittura e Teologia
divengono strumenti per superare le crisi e le controversie
dottrinarie dei secoli IV-VII ed animano il pensiero e la
spiritualità di Agostino e di Gregorio Magno. La simbiosi tra
dottrina teologica e lectio
divina
sta alla base della teologia
monastica
che con San Bernardo, vissuto tra XI e XII secolo, si divarica dalla
teologia
razionale,
che è fortemente legata alla riflessione filosofica, per esprimersi
invece come pensiero mistico e contemplativo che è fortemente legato
alla fede e alla rivelazione divina.
La
chiave di lettura offerta dalla relazione di d. Gagliardi è stata
quella della “teologia
gratuita”,
nel senso di ricerca squisitamente sapienziale realizzata dall'Autore
nel dipanare le questioni del dibattito cristologico verificatosi
nella prima metà del XII secolo: una teologia che caratterizza un
saggio che affronta un intreccio di argomenti e di posizioni teoriche
che attengono la dogmatica,
la cristologia
e la soteriologia.
Oggettivamente,
dal punto di vista contenutistico, l'opera di De Feo si pone come
rilievo di argomentazioni che riguardano la riflessione dogmatica
circa le caratteristiche ontologiche, natura
e persona,
del Verbo incarnato; e riguardano l'indagine soteriologica circa la
natura
e gli effetti
della redenzione operata da Cristo. Ciò avviene attraverso la
considerazione del dibattito cristologico che si evince dalla lettura
degli scritti di cinque teologi della prima metà del XII secolo:
Anselmo d'Aosta, Ruperto di Deutz, Ugo di San Vittore, Pietro
Abelardo e Gilberto Porreta. In Anselmo le caratteristiche
soteriologiche sono ontologicamente presenti nella persona di Cristo
Uomo-Dio; per Ruperto il progetto d'amore di Dio si incarna nella
storia con la vittoria del Verbo sul peccato; per Ugo, il cui
pensiero viene messo a confronto con quello di Abelardo, diviene
fondamentale l'assunzione della natura umana nell'amore di Dio; con
la lettura del Porreta, che ripensa in Cristo il rapporto tra l'Amore
di Dio e l'Uomo, l'Autore propone un punto di equilibrio tra le
tematiche cristologiche e soteriologiche.
La
serata, ricca di stimoli conoscitivi e spirituali, si è chiusa, dopo
il dialogo diretto ed informale con l'Autore, nella suggestiva aurea
silenziosa del chiostro benedettino.
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