Fonte: quirinale.it |
E'
stata un'esperienza di grande significato poter ascoltare il
ragionamento del Presidente della Repubblica Italiana durante
l'incontro “Dio, questo sconosciuto.
Dialogo tra credenti e non credenti"
svoltosi ad Assisi il 5 ottobre del 2012 nell'ambito dell'iniziativa
vaticana del Cortile dei
Gentili.
L'incontro
seguito da migliaia di presenti e da milioni di spettatori è stato
moderato da Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere
della Sera,
e si è incentrato sul dialogo tra il Presidente Giorgio Napolitano
ed il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio
Consiglio della Cultura.
Giorgio
Napolitano ha motivato l'approccio storico-politico del suo
intervento come il più congeniale alla sua personale ricerca di
risposte sul mistero e sulla fede, e come necessario per esprimere la
sua riflessione di Presidente degli Italiani tesa a rappresentare e
ad unire insieme le posizioni dei credenti e dei non credenti. Ha
così svolto una profonda disamina di idee e di parole recuperate dal
pensiero e dalla cultura politica degli anni della Repubblica a
partire dall'epoca della Costituzione.
Nell'accoglienza
dei valori di una “antropologia
di base”,
concetto mutuato dal dialogo con il cardinale Ravasi, e nel
riconoscimento di “Dio
presente nel mistero del mondo e dell'animo umano”,
il luogo della devota tradizione religiosa francescana si è disposto
all'ascolto del magistrale discorso laico del Presidente della
Repubblica.
Dalla
sua “rapida perlustrazione”
sono emersi spunti interessantissimi ed approfonditi di una cultura
tutta italiana che ha riconosciuto i caratteri sacrali della
solidarietà e della convivenza civile e che, con le sue proposte e
le sue analisi, secondo le parole di Napolitano, ha espresso “il
senso di misura e di rispetto che ha caratterizzato l'atteggiamento
di personalità tra le maggiori del mondo laico italiano verso la
sfera della fede e il fatto religioso”.
In
riferimento al dibattito sulla religiosità avvenuto in Parlamento
nella fase costituente, le personalità di varia provenienza
ideologica indicate da Giorgio Napolitano sono state Leopoldo
Elia dossettiano e costituzionalista, Giorgio la Pira dossettiano e
deputato costituente, Palmiro Togliatti deputato comunista, Piero
Calamandrei deputato socialdemocratico, Francesco Saverio Nitti
senatore, Concetto Marchesi deputato comunista, Alcide De Gasperi.
Fonte: cortiledeigentili.com |
Per
l'esplicitazione delle ragioni della sua personale riflessione sul
mistero di Dio e sulla fede, Giorgio Napolitano ha fatto riferimento
al pensiero dei filosofi Benedetto Croce e Norberto Bobbio, del
narratore Thomas Mann. E non ultimo al pensiero di Benedetto XVI,
ricavando dal discorso di Regensburg l'intento del Pontefice di
"superare
la limitazione autodecretata della ragione a ciò che è verificabile
nell'esperimento",
di "dischiudere
ad essa nuovamente tutta la sua ampiezza",
così che possano "ragione
e fede ritrovarsi unite in modo nuovo".
Nel
finale del suo discorso, auspicando lo sviluppo del senso del "bene
comune", Giorgio Napolitano ha indirizzato il suo omaggio allo
“spirito
di Assisi”
che ha reso possibile l'incontro: “Abbiamo
bisogno in tutti i campi di apertura, di reciproco ascolto e
comprensione, di dialogo, di avvicinamento e unità nella diversità.
Abbiamo bisogno, cioè, dello spirito di Assisi”.
Il discorso del Presidente sul portale del Quirinale
Il video dell'incontro sul portale del Cortile dei Gentili
Il discorso del Presidente sul portale del Quirinale
Il video dell'incontro sul portale del Cortile dei Gentili
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