mercoledì 2 novembre 2016

Il dialogo con i giovani tema del Convegno Pastorale di Aversa

Il Convegno di apertura dell'Anno Pastorale 2016-2017 della Diocesi di Aversa si è svolto nei giorni 30 settembre e 1 ottobre 2016. Il primo giorno in Cattedrale in ascolto degli interventi dei relatori prof.ssa Paola Bignardi e don Michele Falabretti esperti nazionali della pastorale giovanile, il secondo giorno in dialogo nei gruppi di riflessione formatisi per la discussione della problematica ecclesiale e giovanile negli ambiti: tradizione, cittadinanza, fragilità umana, vita affettiva, lavoro e festa.
Il tema del Convegno, ispirato alla Sacra Scrittura, è stato: “Una generazione narra all'altra” … e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli (Gv 2, 1-2).
Tutte le realtà parrocchiali e le comunità ecclesiali della Diocesi hanno avuto i loro rappresentanti adulti e giovani al Convegno che ha registrato così una foltissima ed articolata presenza in Cattedrale e nei Gruppi.
Gli interventi dei relatori sono stati ascoltati con attenzione e recepiti nelle loro interessanti stimolazioni.

Il Convegno è stato aperto con la presentazione del Vescovo di Aversa Mons. Angelo Spinillo, il quale ha indicato le motivazioni e i significati relativi all'orientamento spirituale del nuovo anno pastorale, proponendo come icona del Convegno le Nozze di Cana e l'intercessione di Maria:
... Il nuovo anno pastorale vive ancora nella luce del giubileo della misericordia, che concluderemo qui in Cattedrale la prossima domenica 13 novembre. Tuttavia, prendendo spunto dalla ricorrenza del cinquantesimo anniversario dell’incoronazione dell’immagine, venerata nella cappella del nostro Seminario con il titolo di “Madonna dei giovani”, che Mons. Antonio Cece volle celebrare l’11 giugno 1967, con grande partecipazione di tutte le componenti della Diocesi, abbiamo pensato di dedicare questo nuovo tempo di cammino pastorale ad una rinnovata e particolare attenzione ad un più coinvolgente e vitale dialogo con i giovani...
Così, guardando alla preziosa intercessione di Maria, vogliamo affiancare al titolo generale dell’anno pastorale un riferimento ugualmente intenso e ricco di speranza.
“…c’era la madre di Gesù.
Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli” (Gv 2, 1-2)
Quelle anfore, quelle idrie vuote, sono come una rappresentazione di un drammatico vuoto di umanità che chiede di poter essere riempito e trasformato. Maria, la piena di grazia, la donna “nuova”, chiamata ad essere madre di una nuova umanità, vede, sente in sé, accoglie quel desiderio di vita, lo presenta a Gesù, a quel Figlio che è venuto nel mondo per essere “via, verità e vita” (Gv 14,6), all’Emmanuele, il Dio con noi che trasforma ogni nostro tempo di morte nel suo tempo di vita”.

Sono seguite poi gli interventi dei due relatori invitati al Convegno per trattare le problematiche giovanili dal punto di vista scientifico socio-antropologico e dal punto di vista teologico-pastorale.

La Prof.ssa Paola Bignardi, già Presidente Nazionale dell’Azione Cattolica, e autrice insieme con Rita Bichi, della recente pubblicazione “Dio a modo mio, giovani e fede in Italia”, ha sviluppato una comunicazione chiarificatrice degli interrogativi del mondo giovanile e suffragata dai dati più recenti della ricerca sul mondo giovanile – Rapporto Giovani - realizzata dall'Istituto Toniolo, ente fondatore dell'Università Cattolica di Milano.
All'interrogativo “chi sono i giovani?” si risponde perseguendo “un obiettivo di conoscenza con spirito di ascolto”; e riferendosi alla Evangelii Gaudium di Papa Francesco, la prof.ssa Bignardi ritiene “l'ascolto con il cuore come il punto di partenza per esperienze di comunicazione della fede”. Con questo atteggiamento spirituale ella ha presentato i dati salienti riguardanti la fede nel mondo giovanile e letti nel Rapporto Giovani attraverso la rilevazione operata con un questionario. Ha presentato il calo delle percentuali riguardanti la fede cattolica (dal 56% al 52 % in un anno) e la frequenza alla pratica religiosa (frequentanti 24%, non frequentanti 28%); ha descritto l'incidenza del genere sul sentimento religioso (ragazze + 10% rispetto ai ragazzi); le differenze geografiche sulle espressioni della fede (Nord 50%, Sud 60%); le scarse considerazioni, in termini di fiducia nelle istituzioni, dei giovani nei confronti della Chiesa. 

Dati più interessanti e complessi emergono dal dialogo diretto e personale con i giovani: “l'ascolto dice più della statistica” ha affermato la relatrice che ha tracciato un quadro della problematica della fede dei giovani che si esprime nelle “modalità del credere”, nella concezione di Dio, negli stati d'animo orientativi, nella preghiera personalistica, nel cammino di maturazione incerto, nell'importanza della ”esperienza di relazioni personali con persone significative”. Sul dato delle 142 risposte su 150 giovani che hanno dichiarato che “è bello credere”, sulla “bellezza della fede” si può “aprire una finestra sulla religiosità dei giovani” importante per la loro crescita spirituale.
L'intervento del Rev. Don Michele Falabretti, Responsabile nazionale del Servizio per la Pastorale Giovanile della C.E.I., ha assunto una connotazione che “litiga con sociologia e numeri” e si è espresso come una riflessione pastorale che, aldilà della ricerca, propone l'esperienza del Vangelo. Le sue parole “Il Vangelo è sempre vivo... con le sue domande e con le sue provocazioni... Le ricerche in Pastorale non funzionano … ci vuole la vita vissuta... La Pastorale trova risposte alle questioni dove ci si trova”.

Ha narrato così alcune sue esperienze pastorali per dimostrare l'importanza di una fede vissuta, anche da parte dei giovani, in continuo rapporto con il Vangelo di Gesù e nella testimonianza e nella partecipazione alla vita ecclesiale.


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