Luoghi vocazionali di don Vincenzo: Aversa, Posillipo, Fratta |
Doveva
celebrare il 40° dell'ordinazione sacerdotale il 12 Luglio 2015.
Durante la notte, prima dell'alba della Pasqua di quest'anno, don
Vincenzo Capasso ha concluso la sua vita terrena. E' stato un
avvenimento inaspettato che ha assunto significati particolarissimi e
coincidenti nella ricezione della notizia e nella elaborazione del
cordoglio per la sua morte vissuto dagli amici e dai conoscenti:
quello liturgico del giorno della Risurrezione del Signore e quello
agiografico del giorno del suo Onomastico.
Gli
amici hanno immediatamente condiviso la notizia realizzando una rete
di comunicazione e di riflessione che ha suscitato una grande
partecipazione spirituale e conoscitiva. Il ricordo e l'immagine di
don Vincenzo si sono stagliati nel clima delle feste pasquali del
paese e della diocesi; e nella Basilica Pontificia di San Sossio di
Frattamaggiore, nella mattinata del Lunedì dell'Angelo, il Vescovo
Angelo Spinillo ha presieduto la celebrazione eucaristica alla quale
hanno partecipato insieme con i vescovi Mario Milano e Giovanni
D'Aniello moltissimi sacerdoti ed un'assemblea numerosissima.
L'omelia
del Vescovo Spinillo, che ha fatto riferimento ai contributi
conoscitivi degli amici e ai suoi ricordi personali, ha messo in luce
i significati della vita sacerdotale di don Vincenzo e i tratti
esemplari della sua personalità di credente e di uomo completamente
affidato alla Provvidenza di Dio. Durante la celebrazione eucaristica
è stata data lettura anche di una comunicazione inviata dal Vescovo
Alessandro D'Errico, Nunzio Apostolico in Croazia, che ha voluto
ricordare il sacerdote defunto suo amico fraterno fin dal tempo degli
studi al Seminario minore di Aversa.
Da Angelo Faiola: al Seminario minore di Aversa |
La
cordata delle comunicazioni conoscitive e delle riflessioni sulla
vita e sull'esempio di don Vincenzo è iniziata subito, la mattina di
Pasqua, con un flash (così denomina le sue riflessioni e i suoi post
sui social) di Antonio Anatriello, anch'egli suo confratello e amico
fin dagli studi in seminario per la preparazione al sacerdozio.
Da Antonio Anatriello: Chiesa del Redentore e immagine giovanile
L'intervento di Antonio è stato diffusamente condiviso e ha
suscitato commenti ed approfondimenti della figura di don Vincenzo.
Lo hanno fatto ad esempio il confratello e amico Antonio Vitale, il
padre gesuita Giovanni Notari, suo amico dagli studi del seminario,
l'amico di seminario Angelo Faiola. Anche io personalmente ho avuto
modo di condividere il flash e di commentare con il rilievo di un
tratto della personalità ecclesiale di don Vincenzo che conoscevo
dalla giovinezza. Don Angelo Crispino, prete della generazione
immediatamente precedente quella di don Vincenzo, lo ha ricordato con
gratitudine:
Grazie,Enzo!
Amico leale e sincero. Fratello di umanità e di vita sacerdotale! La
tua testimonianza è entrata negli occhi e nel cuore di un mondo
pulito e di una chiesa libera e genuina. Sei entrato nel novero di
una gloriosa e significativa tradizione sacerdotale frattese che non
sarà dimenticata.
Dal gruppo San Filippo Neri: immagine sportiva giovanile |
Don
Vincenzo era Cappellano delle Suore di Casaluce e collaborava nei
diversi ambiti parrocchiali locali, soprattutto quelli del SS.mo
Redentore, sua parrocchia d'origine, di San Filippo Neri e di San
Sossio. Ed era anche docente. Questi ambiti, ecclesiale, scolastico,
e quello dell'amicizia, sono stati i luoghi ove la figura di don
Vincenzo è stata ricordata e dai quali è pervenuto il segnale della
più profonda commozione e partecipazione.
Dal gruppo San Filippo Neri; Don Vincenzo con l'inseparabile sigaretta |
Il
ricordo umano ed ecclesiale di don Vincenzo si è arricchito così di
parole, di pensieri e di immagini (belle ed uniche quelle di Antonio
Anatriello, di Alessandro D'Errico, di Angelo Faiola e del gruppo San
Filippo Neri, che ho utilizzato per questo post in sua memoria).
A. Anatriello, V. Capasso, A. D'Errico, A. Vitale
Di seguito propongo
alla lettura il flash di Antonio Anatriello e la lettera scritta da
Zagabria da Alessandro D'Errico il cui testo egli ha poi reso
pubblico sui social.
A. Anatriello, A. D'errico, A. Vitale, V. Capasso
Concludo
con il commento che al mattino di Pasqua ho immediatamente aggiunto
ai tanti che hanno condiviso il flash di Antonio Anatriello:
Il
carissimo Vincenzo ci ha un po' spiazzato. Non sarà più facile
incontrarlo, occasionalmente ma normalmente, per le vie del centro;
riconoscere il suo volto giovane e scambiare con lui in letizia e
saggezza concetti belli e sorprendenti su Dio e sugli uomini.
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