L'annuncio
dell'incontro, programmato tra le principali iniziative formative
dell'anno pastorale dedicato all'Educarsi alla Carità, è
stato dato direttamente dal Vescovo Angelo Spinillo con una lettera
indirizzata alla Diocesi di Aversa e scaricabile dal portale
diocesano in rete.
L'incontro
si è realizzato la sera del 19 Febbraio 2015 nella Cattedrale
gremita di fedeli e di rappresentanti delle varie realtà
parrocchiali e pastorali della Diocesi.
Dopo
la preghiera dei Vespri, l'incontro è stato introdotto dal Vescovo
Spinillo che ha illustrato il significato dell'incontro formativo con
il Cardinale, Prefetto della Congregazione del Culto Divino, ed ha
esplicitato l'importanza della tematica del Servizio della Carità
nella Chiesa inteso come espressione della condivisione, con le
persone che sono in difficoltà, ispirata all'esempio di Cristo che
ha condiviso con i credenti la sua dignità di Figlio. In questo
senso egli ha riproposto il concetto guida già espresso nella sua
lettera alla Diocesi:
…
siamo nel pieno
dell’anno pastorale che ci vede impegnati ad educare e a formare la
nostra vita di credenti nella virtù della carità. L’obiettivo cui
miriamo è, come sapete, l’imparare a modellare i nostri pensieri e
le nostre scelte, le nostre volontà e tutto il nostro vivere
guardando alla carità di Gesù Cristo nostro Signore.
L'intervento
del Cardinale Sarah si è sviluppato in un lungo e chiaro percorso
discorsivo che è partito dalla considerazione della Carità tra le
Virtù teologali del Catechismo tradizionale (Fede Speranza e
Carità), ed è proseguito con una profonda riflessione teologica e
pastorale che, utilizzando appropriati riferimenti alla Sacra
Scrittura e al Magistero Pontificio e Conciliare, ha rappresentato
della Carità le molteplici dimensioni spirituali, dogmatiche,
ecclesiali, antropologiche.
Essa
è stata vista nella sua origine divina, come dono di Dio all'uomo,
come comandamento nuovo di Gesù Cristo e come rivelazione della sua
stessa missione di salvezza dell'uomo.
Insieme
con l'Annuncio della Parola e con la Celebrazione dei Sacramenti, la
Carità è stata vista, nella prospettiva della teologia dogmatica,
come uno dei compiti fondamentali identificativi della stessa natura
della Chiesa (Martyrìa, leitourgìa
, Diakonìa).
E'
stata quindi vista nel rapporto con la Fede e con la Verità, ed
identificata come annuncio e testimonianza immediata del Vangelo,
dello spezzare il pane della Parola per offrirlo alla povertà più
grande che è la mancanza di Dio.
Ho
potuto riprendere e registrare con il mezzo fotografico qualche
immagine ed alcuni brani del discorso del Cardinale che, trascritti
al men peggio, propongo alla lettura.
Questo
anno la vostra comunità diocesana, in linea con le indicazioni della
CEI (Educare alla vita buona del Vangelo), conclude il percorso
pastorale sulle virtù teologali con l'anno pastorale dedicato alla
virtù teologale della Carità. Mi sembra opportuno di fare un breve
accenno al significato del termine 'Carità' come virtù teologale.
La carità è il dono più grande che Dio abbia dato all'uomo, per
sua promessa e nostra speranza […]
Le
virtù teologali, come ci insegna il Catechismo, si riferiscono
direttamente a Dio e predispongono i Cristiani a vivere in relazione
con la Santissima Trinità... caratterizzano l'agire morale del
cristiano. La Carità vissuta come virtù ci spinge nel nostro agire
a divenire segni della santità. Attraverso la virtù della Carità
siamo portati ad amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come noi
stessi. Gesù ci ha presentato la carità come il comandamento nuovo:
vi do un comandamento nuovo, che vi amiate gli uni gli altri come io
vi ho amato. E' proprio questo amore che Gesù è venuto a indicarci
con la sua vita. Esso sta ad indicare il dono totale dell'amore con
il quale dobbiamo amarci, fino a dare la vita. Questo è l'esempio
che Cristo ci ha dato: è morto in croce per noi. La Carità vera
cala da questo dono totale. La Carità è una testimonianza di
gratuità, senza calcoli economici, offerta dai credenti in Dio di
fronte a coloro che sono lontani dalla fede.
Per
aiutarvi in questo percorso pastorale di Educarci alla Carità
tenterò di presentarvi alcune riflessioni teologiche sul servizio
della Carità nella Chiesa, in modo particolare a partire dalla
Enciclica programmatica di Papa Benedetto XVI Deus Caritas est […]
Nell'attuale
contesto sociale e culturale Vivere la carità porta a vivere il
cristianesimo come elemento propulsore ed indispensabile per la
conduzione di una buona società e di un vero sviluppo umano
integrale. Il vero sviluppo integrale dell'uomo riguarda la totalità
della persona in ogni sua dimensione. Senza un rapporto con Dio
attraverso Gesù Cristo, senza la prospettiva di una vita eterna il
progresso umano in questo mondo è privo di credibilità […]
La
Società odierna vive infatti con la crisi economica internazionale
situazioni che portano la Chiesa ad affrontare importanti sfide dai
risvolti antropologici, etici, spirituali e culturali.
L'indifferenza
religiosa, la secolarizzazione, l'ateismo, e nuove ideologie
alimentano una vita vissuta come se Dio non esistesse [...]
Tutti
quanti involontariamente respiriamo a pieni polmoni dottrine che sono
contrarie all'uomo e che hanno effetti di demolizione e di
distruzione soprattutto sulla persona umana, sulla sua vita, sulla
sua sulla famiglia, sul lavoro, sui rapporti interpersonali.
Ciò
che lo distrugge nel suo intimo è la confusione e lo squilibrio
interiore, la schiavitù del denaro, lo scontro tra verità e
libertà, la pretesa di fare a meno di Dio, lo sfruttamento a fini
commerciali. Non abbiamo più il tempo di vivere, di adorare […]
Educare
al servizio di Carità (enciclica Deus Caritas est): contemplazione
dell'amore di Dio Uno e Trino, che si è incarnato in Gesù Cristo,
sottolineando così l'origine teologica decisamente trinitaria di
ogni carità e di ogni attività caritativa. Testimoniare la Carità,
rivelare il disegno del Padre, il volto dell'Amore che ha inviato il
Figlio unigenito nel mondo, per redimere l'uomo morendo sulla croce e
inviando l'unzione dello Spirito Santo nel cuore di chi crede.
L'intima
natura della Chiesa si esprime in un triplice compito: Annuncio
della Parola di Dio, Celebrazione dei Sacramenti, Servizio della
Carità [...]
La
Chiesa è stata segnata fin dagli inizi dell'Ascolto della Parola di
Dio, della Celebrazione dei Sacramenti, della Carità vissuta. Queste
caratteristiche non sono solamente la descrizione fenomenologica
delle realtà cristiane, ma il modo concreto in cui la Chiesa
esercita se stessa, in cui si realizza e cresce. Nella Dogmatica
queste dimensioni ecclesiali sono state determinate appunto come
martyria, leturghia, e diaconia. Così la carità si accompagna per
ristretta logica all'evangelizzazione e alla liturgia. Insieme esse
realizzano la Chiesa […]
Come
possiamo dire che la carità vissuta partecipa della sacralità della
Chiesa: essa rimanda al mistero più grande. Non possiamo capire la
missione della Chiesa senza rapportarla alla missione di Gesù
Cristo, suo fondatore. Come ci insegna ampiamente il Concilio, il
senso della Chiesa è quello di portare la luce di Cristo al mondo
(LG 1) […]
L'origine
della Carità è divina (Deus Caritas est). Dio è amore. E' Dio che
ci dice che cosa è la carità, anzi nel suo Figlio ci ha mostrato la
Carità che nel linguaggio biblico significa non solo amare, ma amare
pienamente fino a dare la propria vita, fino a perdersi, fino a
morire a se stessi per l'altro. Questa rivelazione del senso profondo
dell'amore è talmente nuova che il concetto che il NT utilizza per
esprimerlo prima non era presente. Come sapete agape, tradotto in
latino carità, si incontra solo nel nuovo testamento, era
sconosciuto nella cultura greca.
La
specificità del discorso cristiano induce a soffermarmi ora su un
punto molto caro al magistero di papa Benedetto XVI sul rapporto
naturale tra Vangelo e Carità […] Il Santo Padre ribadisce che la
massima opera di Carità è proprio l'evangelizzazione, ossia il
servizio della Parola. Non vi è azione più caritatevole verso il
popolo dello spezzare il pane della parola di Dio (Caritas in
Veritate) […]
La
fede diventa opera d'amore. Anche la nuova evangelizzazione passa per
l'esperienza personale di Cristo. Da una parte una vita fondata
solamente sulla presunta fede corre il rischio di naufragare in un
banale sentimentalismo, che riduce il rapporto con Dio ad una mera
consolazione del cuore. Da un'altra parte una carità che non si
inginocchia davanti a Dio, che non tiene presente la sorgente da cui
scaturisce ogni azione di bene rischia di essere ridotta a mera
filantropia.
Gesù
ed il suo amore compassionevole ed operante per l'uomo diviene
riferimento e modello della carità ecclesiale. Non si può servire
l'uomo senza l'ansia di dargli tutto ciò di cui ha bisogno, senza
conoscere che nel fondo di se stesso l'uomo ha fame e sete di quella
felicità che gli viene dal sentirsi amato e voluto da Dio.
La
povertà più grande è la mancanza di Dio, è l'assenza di Dio.
Finchè noi non porteremo Gesù agli uomini, avremo fatto per loro
sempre troppo poco.
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