Sergio
Mattarella, 12° Presidente della Repubblica Italiana, nel giorno del
giuramento (3 Febbraio 2015) ha rivolto il suo messaggio al
Parlamento. Ha realizzato il suo percorso discorsivo delineando e
dettagliando i tratti e le dimensioni della vita della Nazione. Ha
descritto la situazione dei rapporti civili, etico-sociali, economici
e politici, in relazione ai Principi della Costituzione,
all'Ordinamento e ai Diritti e ai Doveri in essa contemplati. Ha
rimarcato la prospettiva delle speranze degli Italiani e delle
giovani generazioni; ed ha evidenziato i valori della libertà e
della democrazia nel contesto europeo ed internazionale.
Il
Presidente Mattarella ha espresso i concetti inerenti il suo ruolo di
garante della Costituzione con parole ed immagini semplici ed
efficaci, come quelle dell'arbitro imparziale e dei giocatori
corretti. Particolarmente significativa è stata la parte
conclusiva del suo discorso dedicata alla 'scultura' del volto
della Repubblica.
Tratta
dal Messaggio riportato sul Portale della Presidenza della
Repubblica, la leggiamo di seguito.
Onorevoli
Parlamentari, Signori Delegati,
Per la nostra gente, il volto
della Repubblica è quello che si presenta nella vita di tutti i
giorni: l' ospedale, il municipio, la scuola, il tribunale, il
museo.
Mi auguro che negli uffici pubblici e nelle istituzioni
possano riflettersi, con fiducia, i volti degli italiani:
il volto
spensierato dei bambini, quello curioso dei ragazzi.
i volti
preoccupati degli anziani soli e in difficoltà il volto di chi
soffre, dei malati, e delle loro famiglie, che portano sulle spalle
carichi pesanti.
Il volto dei giovani che cercano lavoro e
quello di chi il lavoro lo ha perduto.
Il volto di chi ha
dovuto chiudere l'impresa a causa della congiuntura economica e
quello di chi continua a investire nonostante la crisi.
Il
volto di chi dona con generosità il proprio tempo agli altri.
Il
volto di chi non si arrende alla sopraffazione, di chi lotta contro
le ingiustizie e quello di chi cerca una via di riscatto.
Storie
di donne e di uomini, di piccoli e di anziani, con differenti
convinzioni politiche, culturali e religiose.
Questi volti e
queste storie raccontano di un popolo che vogliamo sempre più
libero, sicuro e solidale. Un popolo che si senta davvero comunità e
che cammini con una nuova speranza verso un futuro di serenità e di
pace.
Viva
la Repubblica, viva l'Italia!
Nessun commento:
Posta un commento