La
sua dipartita è stata silenziosa e discreta, qualche settimana fa, ma Carmelina ha
lasciato segni che la rendono presente nella comunità del paese,
nella storia e nella cultura locale, con immagini e dialoghi che
esprimono il suo esserci poetico ed educativo. Poesia ed insegnamento
sono stati il suo linguaggio ed il suo agire, vissuti ed espressi
nella semplicità per comunicare, anche formalmente ed
istituzionalmente, valori profondi e concreti, religiosi e civili,
estetici ed etici.
Per
la comunità degli studiosi, e per i suoi studenti e lettori
popolari, ha usato la creazione letteraria per semplificare ed
immediatamente dare il senso complesso dell'animo umano e delle
relazioni sociali che ella percepiva e testimoniava nella realtà
personale e storica. La creazione letteraria (poetica, narrativa,
teatrale) poggiante sulla base di una rigorosa ricerca e di una
conoscenza razionale dei dati e degli avvenimenti reali.
Nell'Istituto
di Studi Atellani e nella Rassegna Storica dei Comuni, ove la ricerca
storica ed archeologica sono la prevalenza, la sua opera creativa ha
apportato originali chiavi di lettura e di approfondimento della
storia locale; e d'altro canto, nella reciprocità del dialogo
sapienziale, ella ha ricavato orientamenti e passioni nuove per la
sua poetica, scoprendo e rappresentando un mondo che ha ritenuto
giusto comunicare nel dialogo delle generazioni della sua città e
del suo territorio.
Ed
ha così scritto cose belle.
Il
libretto La Madonna di Campiglione un'edicola per ricordare, edito
anche sulla rete dalla Biblioteca Comunale “Domenico Cirillo” di
Grumo Nevano, è una di queste cose belle scritte da Carmelina
Ianniciello. Propongo alla lettura la prima pagina.
Ho
sentito molto vicino l'argomento della sua narrazione circa il
cammino per i vicoli del paese, a rileggere in essi i segni delle
tradizione rappresentati dalle edicole votive che vanno scomparendo.
In
particolare ho compreso il dramma di Carmelina nel ricordare i
dettagli dell'immagine antica della Madonna del Carmelo che ora non
esiste più in Via Vittoria; scomparsa con la trasformazione del
palazzo che la esponeva e la proteggeva in una nicchia elevata dalla
strada.
Avessi
letto il suo devoto libricino primo della sua dipartita ... avrei
avuto la gioia di offrirle il recupero fotografico di quella edicola
che operai in tempo, prima della sua scomparsa.
Le
dedico adesso l'immagine sul mio blog, e propongo alla lettura, dopo la
prima pagina, anche l'ultima che funge da preghiera, del libricino
scritto da un'amica poeticamente e religiosamente impegnata nella
ricerca della storia locale.
Comunità dell'Istituto di Studi Atellani e Rassegna Storica dei Comuni
Comunità dell'Istituto di Studi Atellani e Rassegna Storica dei Comuni
Nessun commento:
Posta un commento