Non
ho potuto presenziare al Convegno Pastorale Diocesano nella
Cattedrale di Aversa del 26 settembre 2013. Ho perciò cercato in
rete e sul sito diocesano le notizie riguardanti il suo svolgimento e
le parole espresse dal Vescovo di Aversa Mons. Angelo Spinillo e dal
Vescovo Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la
Promozione della Nuova Evangelizzazione, invitato a tenere la
relazione principale.
Il
Convegno era stato preceduto dalla lettera-invito del Vescovo
Spinillo alla Diocesi che sintetizzava le attività pastorali svolte
nell'anno precedente e tracciava con l'indicazione del tema del
convegno il cammino per il nuovo anno pastorale:
Con
il mese di settembre, ormai alle porte, inizieremo il cammino del
nuovo anno pastorale che, alla conclusione del l'Anno della fede,
riprenderà il cammino di educazione al vivere la fede, la speranza
e la carità nella concretezza degli ambiti della nostra vita
quotidiana. In particolare nell’anno 2013-2014, in continuità con
gli anni precedenti, ci soffermeremo a riflettere sulla virtù
teologale della speranza che illumina il vivere quotidiano dei
credenti per l'annunzio che i Discepoli di Emmaus, nella notte,
corrono a condividere con i fratelli:
"Il
Signore è veramente risorto" (Lc 24,34)
Il
Convegno è stato affollatissimo e tutti hanno potuto ascoltare con
interesse e coinvolgimento spirituale le parole dei due vescovi.
Quelle di Spinillo tese ad esortare e a rincuorare la fede nel
Signore risorto fondamento della speranza nel difficile contesto
socio-territoriale della diocesi. Quelle di Fisichella, con la
riflessione teologica sul pensiero di San Paolo e la considerazione
mistica del poeta Peguy, tese a presentare la Speranza come luce
essenziale della fede e del cammino dei cristani.
Le
parole di Mons. Angelo Spinillo
“Dobbiamo
crescere nella conoscenza e nella consapevolezza del dono che abbiamo
ricevuto, della fede che illumina la nostra vita, apre i nostri cuori
alla speranza e orienta tutto alla carità, che non avrà mai fine ed
è pienezza di comunione con l’amore eterno di Dio. A volte siamo
sfiduciati di fronte a tante forme di male e di cattiveria, di
prepotenza assassina e di egoismo consumista tanto che ci sembra
quasi impossibile cambiare le cose, ma un popolo di schiavi è
passato attraverso il mare per andare verso la Terra promessa, mentre
la resurrezione del Signore dalla morte è il fondamento della nostra
fede e della nostra speranza”.
Le
parole di Mons. Rino Fisichella
“Nella
lettera ai Colossesi, San Paolo definisce in cosa consiste la
speranza: ‘Cristo in voi, speranza della gloria’. La speranza è
la presenza di Cristo nella vita di ogni battezzato, il mistero di un
Dio venuto incontro all’umanità per farle conoscere il mistero del
suo amore: all’origine della nostra speranza, dunque, vi è l’atto
gratuito dell’amore di Dio, che ci chiama a condividere la sua
stessa vita
[...]
Come
scrisse Charles Peguy, la speranza è una bambina da nulla, venuta al
mondo il giorno di Natale e, anche se il popolo cristiano non fa
attenzione che alle due sorelle grandi e non vede quasi quella che è
in mezzo, sarà proprio questa bambina ad attraversare i mondi e a
trascinare tutto. La speranza sorge dalla fede, che San Paolo
definisce ‘fondamento delle cose che si sperano’, e si nutre
dell’amore.
[...]
Come
scrive sempre l’apostolo San Paolo ai Romani, ‘le sofferenze del
momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà
essere rivelata in noi’. La speranza, quindi, sia un percorso di
vita per tutti, consci che Dio vuole vivere la sua vita con noi”.
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