La tradizione cristiana ha collocato
nel mese di Maggio le devozioni più popolari e la riflessione spirituale più
partecipata del culto di Maria. In vero la Madre di Dio è ampiamente celebrata
nel corso dell'anno e varie pratiche sono realizzate per onorarla esaltarla e pregarla. E' a
Maggio, però, che si pone la
devozione maggiore: un appuntamento ormai secolare, che appare
talvolta nostalgico e sentimentale ma sempre pieno di significati. Personalmente
rammemoro con letizia i momenti della devozione giovanile vissuta nei pomeriggi
di maggio in
preghiera nella cripta della Madonna delle Grazie di Taranto, dinanzi
all’altare che una suora ornava di fiori. Il 'Maggio a Maria' rivendica
certamente un posto d'onore nella spiritualità e nella pienezza della vita
ecclesiale di cui Maria è un simbolo.
Quando il
cielo delle elevazioni a Maria era già stato raggiunto con gli inni liturgici, con
le orazioni ritmiche, con la teologia e con l'arte, nelle comunità antiche, nelle
chiese orientali, nei monasteri medievali e nelle liturgie pontificali; nel XIV secolo fu il
domenicano Enrico Susone ad istituire la prima devozione mariana maggese dopo
la diffusione del rosario voluta da San Domenico. Si trattava di portare omaggi
floreali nel primo giorno di Maggio agli altari della Vergine per esaltarne la
regalità celeste. Nello stesso secolo a Mantova si celebrò Maria nelle
domeniche di Maggio.
Nella
Roma del XVII secolo i Gesuiti furono autori dei MESI MARIANI: libretti
contenenti esempi, preghiere e fioretti. Questi libretti nelle successive formulazioni
settecentesche ed ottocentesche ebbero una presentazione giornaliera con
l’opera di P. Alfonso Muzzarelli e con la lezione del canonico napoletano
Francesco Di Domenico divennero DISCORSI SACRI. La
pratica solenne del maggio mariano fu istituita nel 1784 dai Camillini nella
Chiesa della Madonnina a Ferrara.
Le
apparizioni della Vergine hanno dato ancora più importanza a queste devozioni. Ed oggi, con il culto in chiesa, si accompagnano pure le infiorate alle edicole
votive e l'allestimento di altarini domestici dove viene posta una statua
itinerante della Vergine.
Un
particolare impulso alla devozione mariana in tempi recenti è stato dato dal
beato Giovanni Paolo II, che durante il suo pontificato ha arricchito la recita
del Rosario antico con la meditazione dei Misteri della Luce.
Ad Aversa
particolare importanza devozionale riveste l'esistenza in Cattedrale di un
modello della Casa di Loreto voluta nel '600 dal Vescovo Carlo I Carafa. Nel
'700, il Vescovo Nicolò Spinelli, rivolgendosi ad un peccatore, mitigava gli
eccessi devozionali nel suo CATECHISMO:
"Se
con questa divozione intende continuare nel peccato più francamente; non è
divoto della Madonna, ma nemico: Se intende venire a penitenza, e si sforza di
farlo; piace molto alla Vergine, la quale gode d'esser rifugio ed Avvocata di
tali peccatori".
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