domenica 25 marzo 2012

Larino: memoria molisana di un vescovo frattese dell'800


Cattedrale di Larino           Vescovo Raffaele Lupoli
Larino (Cb) è un luogo interessantissimo che sembrerebbe oggi isolato dalle grandi direttrici di viaggio e raggiungibile solo con una precisa motivazione. Si trova invece sull'antica strada per l'Adriatico che congiungeva Benevento Campobasso e Termoli, all'incrocio delle vie dei commerci della fede e della transumanza che portavano le genti, i pellegrini e i pastori dall’Abruzzo, dal Lazio e dalle Marche ai porti della Puglia al Santuario Micaelico del Gargano e ai pascoli della Capitanata.
La città, che all'inizio dell’800 fu sede vescovile del frattese Raffaele Lupoli, redentorista discepolo di Sant’Alfonso e vescovo per obbedienza al Papa, non si trova più sulla direttrice principale che invece oggi si dipana agevolmente sul fondo valle del Biferno ed è per questo detta bifernina, sulla quale a pochi chilometri da Termoli s’innesta il risalente percorso antico tra gli uliveti nello splendido panorama.
Per gli storici, per i Frattesi, per gli appassionati di storia dell'arte, per gli escursionisti attenti, Larino rappresenta una meta eccezionale e sorprendente, ricca di coinvolgenti stimoli di riflessione e di lapidarie testimonianze. Per i Frattesi, in particolare, sarà piacevole la scoperta dell’ospitalità e della disponibilità delle persone del luogo, come quella del personale di custodia della Cattedrale. Questo atteggiamento è espressione di un vivo e sentito onore per il Vescovo concittadino, per il quale Larino nutre una devozione come per un santo e per la celebrazione del quale la cultura locale, con l'impegno dello storico G. Mammarella e del Lyon’s Club, ha prodotto una bella monografia ricca di riferimenti riguardanti Frattamaggiore. 
Sicuramente non secondari per la storia della Chiesa meridionale tra ‘700 ed ‘800 possono essere considerati i temi espressi nell’esperienza episcopale di Raffaele Lupoli, uno dei tre vescovi che la casa Lupoli di Frattamaggiore aveva a quell'epoca dato alla Chiesa. L'esperienza del vescovo di Larino fu espressione precipua della spiritualità del nascente Ordine Redentorista fondato da Sant’Alfonso, influenzata dalla scuola di Vincenzo Lupoli vescovo di Cerreto e Telese e dello zio padre Sossio Lupoli amico della prima ora dello stesso Sant’Alfonso, intimamente legata al consiglio del fratello Michele Arcangelo arcivescovo di Conza e di Salerno. In tanta religiosità non secondarie risultano essere le iniziative e le numerose opere di Teologia Morale, di Pastorale e di Storia della Chiesa che i Vescovi di casa Lupoli hanno offerto alla cultura, alla riforma dei Seminari Diocesani meridionali e all'attività ecclesiastica del tempo.
Per l'interesse storico ed archeologico Larino si presenta con una vicenda ragguardevole. La zona archeologica della città romana si estende nella contrada di San Leonardo, ed in essa sono visibili oltre i resti dell'anfiteatro (II-I secolo a.C.) anche residuati ellenistici del III sec. a.C., resti di terme, di pozzi, di un tempio e della cosiddetta ara frentana. Nel periodo barbarico Larino divenne punto di riferimento importante sulla via della diffusione del cristianesimo e dello sviluppo delle abbazie monastiche benedettine.
La Larino odierna conserva l'aspetto medievale che è esaltato dalla presenza della Cattedrale, dedicata a san Pardo e risalente al 1319, e dai palazzi signorili che costeggiano l'antico sistema viario. La cattedrale è patrimonio notevole dell'arte molisana; la sua facciata si offre alla vista con un portale gotico-ogivale di notevole bellezza, e con un rosone a tredici raggi. L'interno contiene affreschi trecenteschi ed altre opere notevoli. Nella sala capitolare si notano un altare marmoreo ed una cattedra scolpita. Altra chiesa del centro storico larinense è quella dedicata a San Francesco, di stile barocco e con varie opere ed affreschi del settecento.

Bibliografia: 
Pasquale Saviano, Larino; in: Rassegna Storica dei Comuni N.106-107 2001

http://www.comunelarino.it/

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